Zelensky al G20 elenca le sue condizioni per la pace in 10 punti (e lo chiama "G19")
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Zelensky al G20 elenca le sue condizioni per la pace in 10 punti (e lo chiama "G19")

Voldymyr Zelensky, ha presentato ai leader del «G19» - come lo ha definito lui stesso escludendo la Russia - la sua formula per la pace in 10 punti

Zelensky al G20 elenca le sue condizioni per la pace in 10 punti (e lo chiama "G19")
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15 Novembre 2022 - 10.12


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Il presidente ucraino, Voldymyr Zelensky, ha presentato ai leader del «G19» – come lo ha definito lui stesso escludendo la Russia – la sua formula per la pace in 10 punti, sottolineando però che «ora non è tempo di negoziare» con Mosca con cui ha escluso possa esserci una Minsk-3. «Non permetteremo alla Russia di ricostruire le sue forze», ha intimato Zelensky, «sono convinto che ora sia il momento in cui la guerra deve e può essere fermata», ha detto il leader ucraino nel suo videomessaggio, a cui ha assistito senza lasciare la sala anche il capo della delegazione di Mosca, il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov. Parlando in ucraino, Zelensky ha cercato di presentarsi come un leader pronto a raggiungere un accordo con la Russia, ma solo a condizioni che proteggano la sovranità ucraina. «Non ci sono e non possono esserci scuse per il ricatto nucleare», ha detto ringraziando il «G19» per «aver reso questo punto chiaro». Zelensky ha accusato la Russia di aver tentato di costruire una bomba radioattiva nella centrale nucleare di Zaporizhzhia che potrebbe esplodere in qualsiasi momento.

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«Se la Russia sta cercando di privare l’Ucraina, l’Europa e tutti i consumatori di energia nel mondo della prevedibilità e della stabilità dei prezzi, la risposta dovrebbe essere una limitazione forzata dei prezzi sull’export russo», è stato l’appello del presidente ucraino che ha chiesto anche la proroga a tempo indeterminato dell’accordo sui corridoi di grano dal Mar Nero, che scadrà sabato. Parlando dopo la strategica riconquista di Kherson, la città più grande occupata dalla Russia dall’inizio della guerra, ha affermato che quando tutte le azioni belliche della Russia saranno terminate, dovrebbe essere pubblicato un documento negoziato, che stabilisca come mantenere la pace. Secondo la proposta di Zelensky, il documento potrebbe essere firmato in una conferenza internazionale di pace, in cui Mosca sarebbe tenuta a risarcire Kiev con fondi destinazioni alla ricostruzione. Il presidente ha, però, ribadito che la pace non è possibile fino a che la Russia non ritira tutte le truppe dal territorio ucraino. E ha elencato le condizioni ucraine: oltre appunto al ritiro e alla compensazione dei danni di guerra, Kiev chiede garanzie sulla sicurezza nucleare, alimentare ed energetica; il rilascio di tutti i prigionieri e deportati; il ripristino dell’integrità territoriale ucraina e la prevenzione di una possibile ulteriore escalation. Fredda la reazione del Cremlino alla proposta di Zelensky – che di fatto lega la pace al ritiro dei russi, scenario già escluso da Mosca: le sue parole, ha commentato il portavoce Dmitri Peskov – sono la «conferma della riluttanza a negoziare».

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