Migranti, "spezzeremo le reni alla Francia": della serie "Il fascismo eterno" e il governo Meloni
Top

Migranti, "spezzeremo le reni alla Francia": della serie "Il fascismo eterno" e il governo Meloni

Spezzeremo le reni alla perfida Francia”. A questo siamo ridotti da un Governo che sta scavando voragini in Europa, tranne che con l’Ungheria di  Orban e i suoi sodali del “Gruppo di Visegrad”.

Migranti, "spezzeremo le reni alla Francia": della serie "Il fascismo eterno" e il governo Meloni
Meloni e Macron
Preroll

Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

10 Novembre 2022 - 17.24


ATF

Visto che siamo dentro al “Fascismo eterno” mirabilmente declinato da Umberto Eco, alla presidente del Consiglio e a una parte dei suoi legionari di Fratelli d’Italia, non suonerà come un insulto ricordare motti tipo “Tanti nemici, tanto onore” o, cambiando riferimento nazionale, “Spezzeremo le reni alla perfida Francia”. A questo siamo ridotti da un Governo che sta scavando voragini in Europa, tranne che con l’Ungheria di  Orban e i suoi sodali del “Gruppo di Visegrad”.

Gelo transalpino

La Ocean Viking verrà accolta in Francia, nel porto militare di Tolone, dove arriverà venerdì alle otto del mattino. Ad annunciarlo, mettendo fine a un braccio di ferro diversi giorni, è stato il ministro dell’Interno di Parigi Gérald Darmanin. Che però allo stesso tempo ha aperto a tutti gli effetti una crisi diplomatica con il governo di Giorgia Meloni, attaccando in modo frontale l’Italia per la “scelta incomprensibile di non rispondere alle diverse richieste di assistenza rivolte dalla nave, nonostante si trovasse senza alcuna contestazione possibile nella zona di ricerca e soccorso italiana”. Il ministro puntualizza che la decisione francese è stata presa solo “a titolo eccezionale“, per “ovviare al comportamento inaccettabile del governo italiano”. E avverte: “È chiaro che ci saranno conseguenze estremamente graviper le relazioni bilaterali ed europee“. A bordo della nave della ong Sos Méditerranée, che ora si sta dirigendo a Tolone dalle acque a est della Corsica, ci sono 231 migranti, di cui 14 donne e 57 minori, il più piccolo di appena tre anni. Il primo soccorso in mare risale a venti giorni fa. Darmanin ha spiegato che un terzo di loro saranno accolti in Francia, un terzo andranno in Germania e i restanti in “altri Paesi europei che hanno espresso la loro volontà di contribuire”. Ma ha precisato che “le persone che non hanno diritto al soggiorno e all’asilo sul nostro territorio saranno sottoposte senza indugio a procedure di allontanamento“.

Non solo. La Francia ha deciso di sospendere l’accoglienza prevista di 3.500 rifugiati che si trovano nel nostro Paese, chiedendo inoltre “a tutti gli altri partecipanti al meccanismo europeo, in particolare alla Germania, di fare lo stesso”. Si tratta del meccanismo volontario di solidarietà per il ricollocamento adottato lo scorso 10 giugno e condiviso da 19 Stati membri. “La Francia si rammarica profondamente del fatto che l’Italia non si sia comportata come uno Stato europeo responsabile. La gestione dei flussi migratori nel Mediterraneo è un problema europeo che riguarda tutti noi e richiede una risposta europea”, ha argomentato il ministro. “Era stato messo in piedi un meccanismo di solidarietà in particolare con l’Italia, sotto la presidenza francese, precisamente per affrontare questo tipo di situazioni. Prevede dei ricollocamenti di persone rifugiate da Paesi europei di primo accesso, al fine di rispondere al diritto internazionale e al diritto del mare. Questo meccanismo è pienamente in funzione da diverse settimane e l’Italia ne è il primo dei beneficiari, con 3.500 ricollocamenti di rifugiati che erano previsti da ora all’estate del 2023″, ricorda. La Francia, aggiunge, adotterà nelle prossime ore “misure di rafforzamento dei controlli alle nostre frontiere interne con l’Italia”. Anticipando che Parigi “organizzerà nei prossimi giorni, con la Commissione Europea,e con la Germania, una riunione che definirà – nel pieno rispetto del diritto internazionale – un quadro che permetta di trarre le conseguenze dell’atteggiamento italiano e di regolare meglio le azioni di soccorso in mare da parte delle navi delle ong nel Mediterraneo”.

Leggi anche:  Premierato, Elly Schlein dura contro il governo Meloni: "E' una riforma pericolosa, questa non è democrazia"

 “Quello che avevamo proposto all’Italia”, ha riferito Darmanin, “era di accogliere questa nave e che, come per tutte le navi precedenti arrivate in Italia, abbiamo una regola di un terzo per il Paese che accoglie, un terzo per la Francia, un terzo per la Germania, naturalmente poi mettendosi d’accordo con altri Paesi. Questo è quello che abbiamo proposto al governo italiano. Abbiamo detto che se avessero accolto la nave in virtù degli impegni internazionali, come per le imbarcazioni precedenti avremmo lasciato in Italia le persone più malate e le loro famiglie, noi in Francia avremmo accolto i minori e ci siamo messi d’accordo con la Germania affinché la Germania, insieme ad altri Paesi europei, in particolare la Norvegia, potessero accogliere le altre persone”. Questa, ha spiegato, “è la proposta congiunta della Francia e della Germania al governo italiano da diverse ore e da diversi giorni. Non comprendiamo quella che mi sembra una mancanza di ascolto e una tergiversazione, forse addirittura una mancanza di professionalità che talvolta abbiamo avuto l’impressione di avere con i nostri interlocutori, per constatare alla fine che non c’è ancora una risposta dell’Italia nel momento in cui parliamo, quindi abbiamo preso una decisione al fine di salvare delle vite a bordo di questa nave nelle acque territoriali francesi”, ha aggiunto l’esponente di governo francese.

Al quale ha risposto, sia pure indirettamente, il ministro della Difesa Crosetto che in una intervista a Il Messaggero tuona:  “So che tutti sono bravi a pontificare su ciò che dovrebbe fare l’Italia e bravissimi a non fare nulla per i migranti. Il tema, la Francia e l’Europa lo devono capire, non è più eludibile”.

Il ministro-prefetto reagisce

Sui migranti “la solidarietà europea viene sbandierata, ma l’Italia ha affrontato finora questo problema da sola e il nostro sistema di accoglienza è in gravissima difficoltà”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a seguito delle dichiarazioni del ministro dell’Interno francese, Gerald Darmanin.

Leggi anche:  Sanità pubblica, Schlein: "Il governo Meloni uccide la prevenzione, non ce lo possiamo più permettere"

“La reazione che la Francia sta avendo di fronte alla richiesta di dare accoglienza a 234 migranti – quando l’Italia ne ha accolti 90mila solo quest’ anno – è totalmente incomprensibile di fronte ai continui richiami alla solidarietà dovuta a queste persone. Ma dimostra anche quanto la postura delle altre nazioni di fronte all’immigrazione illegale sia ferma e determinata. Quello che non capiamo è in ragione di cosa l’Italia dovrebbe accettare di buon grado qualcosa che gli altri non sono disposti ad accettare”. 

“In Italia – aggiunge Piantedosi – quest’anno sono sbarcate quasi 90mila persone. Tredici paesi europei si sono impegnati a ricollocare complessivamente circa 8.000 persone, meno di un decimo. Finora ne sono state ricollocate in tutto 117 (lo 0,13% degli arrivati), di cui in Francia 38 (lo 0,04%). A fronte di questi ricollocamenti assolutamente insufficienti, si vuole imporre il principio che l’Italia sia l’unico approdo d’Europa possibile per gli immigrati illegali, determinando così un flusso di ingressi in notevole crescita in questi ultimi tre anni”.

“E’ evidente quindi che l’Italia non potrà dare la propria adesione a soluzioni per un Patto europeo non adeguatamente bilanciato tra misure di solidarietà e di responsabilità. I Paesi di primo ingresso non possono, infatti, da soli sopportare l’onere di una responsabilità esclusiva nella gestione dei flussi”, ha concluso il titolare del Viminale, aggiungendo che “per questo noi continuiamo a sostenere che la soluzione più seria è lavorare insieme per fermare le partenze dal nord Africa”.

“Quella della Francia mi sembra una reazione sproporzionata”, gli fa eco il ministro degli Esteri Antonio Tajani ad Amsterdam, per la visita nei Paesi Bassi del presidente della Repubblica Mattarella, ha risposto alle domande dei giornalisti sulla vicenda del rapporto con Parigi sulla gestione dei migranti 

Scontro aperto

Dopo il rifiuto di Roma, martedì sera la Ocean Viking si era diretta verso nord dalle acque del canale di Sicilia, sulla base di un accordo informale raggiunto con le autorità francesi. Ma poi la polemica politica d’oltralpe aveva rimesso la situazione in stand-by, e in mattinata le autorità transalpine avevano acconsentito soltanto a “un’operazione di evacuazione medica in mare per tre migranti attualmente a bordo”, che sono saliti (insieme a un accompagnatore) a bordo di un elicottero diretto all’ospedale di Bastia, in Corsica. Ora Marine Le Pen, fondatrice del Rassemblement National, attacca la scelta del governo di concedere il porto di Tolone: “Accettando per la prima volta che migranti sbarchino in un porto francese, Emmanuel Macron lancia un segnale drammatico di lassismo. Con questa decisione non può più fare credere a nessuno che auspica di porre fine all’immigrazione di massa e anarchica”, scrive su Twitter. Questo invece il commento di Sos Méditerranée tramita Xavier Lauth, direttore operazioni della Ong: “Siamo sollevati dal fatto che sia stato assegnato un porto sicuro, ponendo fine a una situazione critica. Ma questa soluzione ha un sapore amaro: 230 donne, bambini e uomini hanno attraversato un terribile calvario. Lo sbarco a quasi tre settimane dal primo soccorso, così lontano dal Mediterraneo centrale, è il risultato di un drammatico fallimento di tutti gli Stati europei, che hanno violato il diritto marittimo come mai prima d’ora”.

Leggi anche:  Elly Schlein: "I nostri salari sono più bassi rispetto al 1990, cancellare il Rdc è stata una follia della destra"

In mattinata a polemizzare con l’Italia era arrivato anche il ministro del Lavoro Olivier Dussopt: “Ci sono regole in Europa che bisogna anche saper rispettare. La regola in Europa è la solidarietà e la regola di solidarietà dice che è lo Stato con il porto più vicino che deve accogliere la nave, in questo caso è l’Italia”, aveva puntualizzato. Per poi affondare: “L’Italia ha beneficiato della solidarietà europea: non può essere a senso unico”. A chi gli chiedeva se la Francia avrebbe autorizzato la discesa, poi, rispondeva evasivo: “È un tema seguito da altri miei colleghi”, sottolineando però la necessità “che le persone a bordo di questa nave non siano in pericolo”. D’altra parte, le polemiche politiche interne avevano messo in grande difficoltà il governo nominato da Macron. “I trafficanti fanno credere ai migranti che l’Europa è un eldorado. La traversata è un inferno per loro e il loro arrivo a casa nostra è un incubo per noi, come per loro. Non diventiamo complici: rifiutiamo di accogliere l’Ocean Viking”, scriveva su Twitter Éric Zemmour, presidente del partito di estrema destra Reconquête. “La nostra politica di fermezza in materia di immigrazione è l’unica a poter impedire a uomini e donne di rischiare la vita per raggiungere il nostro continente. Dobbiamo rifiutare di essere complici dei trafficanti e rifiutare che l’Ocean Viking sbarchi in Francia”, attaccava invece Le Pen.

Mercoledì pomeriggio anche la Commissione Europea aveva criticato molto duramente il governo italiano, pur senza citarlo direttamente, in un comunicato in cui chiedeva «l’immediato sbarco, nel porto sicuro più vicino, di tutte le persone salvate e a bordo della Ocean Viking», e sottolineava l’urgenza di «evitare una tragedia umanitaria» e «l’obbligo legale a soccorrere e a garantire la sicurezza della vita in mare».

Le Pen, Zemmour. Ecco chi plaude alla muscolare Italia. Della serie dimmi con chi vai ti dirò chi sei”. 

Native

Articoli correlati