Eccolo in aula, dietro le sbarre, Vladimir Kara-Murza, strenuo oppositore di Putin, scampato alla orte per due tentativi di avvelenamento. L’oppositore è comparso davanti alla Corte Basmanny, che sta decidendo sul proseguimento della detenzione. Kara-Murza è in carcere da aprile.
Inizialmente, era stato accusato di “falsi” sull’esercito russo (articolo 207.3 del codice penale della Federazione Russa, paragrafo “d” della parte 2),, a luglio le accuse si erano fatte più gravi. Kara-Murza è stato accusato di far parte si una organizzazione “indesiderabile” (parte 1 dell’articolo 284.1 del codice penale della Federazione Russa).
Infine,all’inizio di ottobre Kara-Murza è stato accusato di tradimento. Come atto di accusa, tre discorsi pubblici che criticavano le autorità russe, interventi fatti nel 2021 e nel 2022. Dei tre articoli per i quali Kara-Murza è accusato, l’ultimo è ritenuto il più grave. Prevede da 12 a 20 anni di carcere.
La decisione del tribunale
Il tribunale distrettuale Basmanny di Mosca ha accolto la richiesta di estendere l’arresto preliminare dell’oppositore Vladimir Kara-Murza, designato come «agente straniero» e accusato di alto tradimento, vincitore oggi del premio Vaclav Havel per i Diritti umani assegnato dall’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.
«La corte ha deciso di estendere il termine di custodia di Kara-Murza fino al 12 dicembre 2022», ha affermato la Corte stessa, come riferisce l’agenzia Interfax.
Il tribunale ha respinto una mozione del team legale di Kara-Murza che chiedeva una misura restrittiva preliminare alternativa per il suo cliente.