Ucraina, Guterres: "Aumento dei prezzi del 30% minaccia l'Africa, manca il cibo"
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Ucraina, Guterres: "Aumento dei prezzi del 30% minaccia l'Africa, manca il cibo"

“C'è abbastanza cibo per tutti nel mondo, il problema è la distribuzione, ed è profondamente legato alla guerra in Ucraina”

Ucraina, Guterres: "Aumento dei prezzi del 30% minaccia l'Africa, manca il cibo"
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19 Maggio 2022 - 17.45


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Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha parlato alla riunione del Consiglio di Sicurezza sulla crisi alimentare e i conflitti, presieduta dal segretario di stato Usa Antony Blinken.

“Circa il 60% delle persone denutrite nel mondo vive in aree colpite da conflitti, nessun paese è immune. Ad aprile, il Programma alimentare mondiale e i suoi partner hanno distribuito cibo e denaro a oltre 3 milioni di ucraini. Fino a marzo, il loro paese ha nutrito il mondo con abbondanti scorte di cibo”. 

Guterres ha spiegato che “44 milioni di persone in 38 paesi sono a livelli di fame di emergenza, a un passo dalla carestia, e la guerra in Ucraina sta aggiungendo una nuova dimensione spaventosa a questo quadro.L’invasione russa dell’Ucraina ha posto fine alle sue esportazioni di cibo. Aumenti dei prezzi fino al 30% per alimenti di base minacciano i paesi dell’Africa e del Medio Oriente, tra cui Camerun, Libia, Somalia, Sudan e Yemen”. 

“Ci sono quattro azioni che i paesi possono intraprendere ora per spezzare la dinamica mortale del conflitto e della fame. In primo luogo investire in soluzioni politiche per porre fine ai conflitti, prevenirne di nuovi e costruire una pace sostenibile. Soprattutto, dobbiamo porre fine alla guerra in Ucraina”

“Inoltre il diritto umanitario internazionale specifica che i beni e le forniture essenziali per la sopravvivenza dei civili, inclusi cibo, raccolti e bestiame, devono essere protetti. Questo Consiglio ha un ruolo fondamentale nel chiedere il rispetto del diritto umanitario internazionale e nel perseguire la responsabilità quando viene violato”. 

“C’è abbastanza cibo per tutti nel mondo, il problema è la distribuzione, ed è profondamente legato alla guerra in Ucraina”

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