La tragedia di Mariupol non accenna a finire: parenti dei soldati ucraini bloccati nell’acciaieria Azovstal dalle forze russe hanno chiesto aiuto al presidente cinese Xi Jinping per salvarli.
L’appello è arrivato da cinque mogli e un padre dei militari accerchiati nella fabbrica: «C’è solo un uomo al mondo rimasto cui possiamo rivolgerci, è il leader cinese», ha affermato Stavr Vychniak, sottolineando che Pechino «ha una grande influenza sulla Russia e il presidente Vladimir Putin personalmente».
La Repubblica popolare finora ha mantenuto una posizione di neutralità nei confronti del conflitto.