Ucraina, il generale Bertolini e l'obiettivo russo: "Con Donbass e Crimea, Mosca otterrebbe due risultati su tre"
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Ucraina, il generale Bertolini e l'obiettivo russo: "Con Donbass e Crimea, Mosca otterrebbe due risultati su tre"

Secondo l'ex comandante del Coi, il generale Marco Bertolini, Putin aveva come obiettivo iniziale il controllo del Donbass e della Crimea. Ultimo traguardo, non far entrare Kiev nella Nato, cosa da formalizzare nel negoziato

Ucraina, il generale Bertolini e l'obiettivo russo: "Con Donbass e Crimea, Mosca otterrebbe due risultati su tre"
Marco Bertolini
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19 Aprile 2022 - 15.31


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Il generale Marco Bertolini, già comandante del Coi, ha espresso il suo parere sulla guerra in corso tra Russia e Ucraina, in particolare in merito agli obiettivi di Putin: “Nel momento in cui avranno il controllo del Donbass e il controllo della Crimea i russi avranno ottenuto i due terzi dei risultati che avevano dichiarato all’inizio. Il terzo sarebbe non far entrare l’Ucraina nella Nato. Risultato che di fatto è stato ottenuto, ma che andrà consolidato per via negoziale. Speriamo che una volta conclusa l’operazione nel Donbass e a Mariupol si possa riaprire il discorso perché l’alternativa sarebbe una guerra infinita che prima o poi ci coinvolgerebbe”.

“Nella pianificazione iniziale questa non doveva essere la seconda fase della guerra – spiega – lo deduco dalle forze che sono state messe in campo che non erano sufficienti per procedere all’invasione dell’Ucraina, ma erano molto minori. Il che vuol dire che il livello di ambizione era molto minore: mettere in sicurezza il Donbass, creare un collegamento tra la Crimea e il Donbass, poi ottenere che l’Ucraina non entrasse nella Nato. Credo che nei piani dei russi si volesse arrivare a questi obiettivi per via negoziale – dice – Saltato il negoziato si è resa necessaria questa seconda fase: i russi cercheranno di raggiungere quello che vogliono ‘manu militari’ anche se non sarà un’impresa facile”.

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“Il negoziato non c’è stato perché, non tanto Zelensky, ma soprattutto i suoi ispiratori evidentemente non lo vogliono – spiega Bertolini – Infatti spingono per uno scontro finale, lo ha detto anche la Von der Leyen che bisogna arrivare alla vittoria e la vittoria vuol dire che non si negozia, ma che l’avversario si arrende, ammesso che ci sia un avversario visto che noi non siamo in guerra”.

Quanto allo stato della guerra, il generale Bertolini spiega: “Mi sembra di aver capito che i neonazisti di Azov siano nell’acciaieria di Mariupol, in un’area abbastanza ristretta e che non stiano controllando la città che ormai è sotto il controllo russo. Ora staremo a vedere se usciranno, non avendo più rifornimenti, o se resisteranno fino alla fine. Il problema è che dentro ci sono anche dei civili, cosa che potrebbe essere una complicazione non indifferente. Inoltre, entrano in gioco anche questioni di carattere motivazionale, di carattere morale, di carattere psicologico che riguardano i singoli combattenti, su questo non si può fare nessuna previsione. Sicuramente finora hanno combattuto duramente, si sono comportati da valorosi”.

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