Ucraina, al via l'evacuazione di 2mila civili da Mariupol. I russi si ritirano dalla regione di Kiev
Top

Ucraina, al via l'evacuazione di 2mila civili da Mariupol. I russi si ritirano dalla regione di Kiev

Gli aiuti della Croce Rossa diretti a Mariupol, città devastata dal conflitto, non sono arrivati. I russi nei giorni scorsi hanno depredato diversi autobus umanitari

Ucraina, al via l'evacuazione di 2mila civili da Mariupol. I russi si ritirano dalla regione di Kiev
Mariupol
Preroll

globalist Modifica articolo

1 Aprile 2022 - 14.15


ATF

E’ in corso l’evacuazione di circa 2mila civili dalla città assediata di Mariupol. Lo riferisce il Guardian citando il consiglio comunale cittadino. Molte auto private si sono unite ai 42 bus scortati dai veicoli della Croce rossa e del Servizio di emergenza ucraino dalla vicina Berdyansk e diretti verso Zaporizhzhia, afferma il consiglio comunale di Mariupol su Telegram, postando un video del convoglio.

Le forze russe stanno continuando a ritirarsi dalla regione di Kiev verso il confine con la Bielorussia. Lo ha riferito oggi lo Stato maggiore delle forze armate ucraine sulla propria pagina Facebook, riportata dall’agenzia Interfax-Ucraina. “Continua il ritiro parziale delle unità delle truppe di occupazione russe dal nord della regione di Kiev verso il confine con la Repubblica di Bielorussia. Viene registrato il movimento di colonne miste, composta anche da veicoli civili (camion, autobus, minibus, automobili) che sono stati rubati dagli invasori russi durante l’occupazione temporanea dei territori”, hanno precisato le forze armate ucraine.

E’ stato bloccato un convoglio della Croce Rossa che trasportava aiuti umanitari e medici a Mariupol: lo stop è avvenuto a Zaporizhzhia perché le garanzie di sicurezza richieste per la squadra non sono ancora state ricevute. Altri autobus, più di 40, hanno viaggiato giovedì ma, secondo fonti ucraine, sono stati fermati nella città di Berdyansk, in territorio controllato dai russi. Secondo i rapporti, sostiene ancora Bbc, alcuni degli autobus sono stati depredati dai soldati russi di parte degli aiuti che trasportavano. Un piccolo numero di autobus è stato in grado di tornare autonomamente a Zaporizhzhia con civili a bordo.

Intanto, un incendio si è sviluppato in un deposito di petrolio nella regione di Belgorod, in territorio russo non lontano dal confine ucraino, e Mosca ne attribuisce la responsabilità all’attacco di due elicotteri delle forze ucraine, entrate nello spazio aereo russo a bassa quota. Lo afferma il governatore dell’Oblast di Belgorod. Sono almeno otto i serbatori di petrolio incendiati in un presunto attacco di elicotteri ucraini a un deposito di carburante nella regione russa di Belgorod, secondo quanto scrive la Tass che cita fonti locali. Intanto il ministero russo per le emergenze – fa sapere sempre la Tass – ha inviato sul posto almeno 170 vigili del fuoco coadiuvati da 50 mezzi per spegnere il rogo, che viene descritto di notevoli dimensioni. Gli abitanti delle case vicine al deposito in fiamme sono stati sgomberati dalle loro abitazioni.

Le forze russe si stanno raggruppando e si preparano a sferrare “possenti attacchi” contro il Donbass, dove è morto anche un foreign fighter italiano, e il sud dell’Ucraina, a cominciare da Mariupol: l’Sos è dello stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un nuovo messaggio video lanciato nel cuore della notte.

Il possibile sgombero di almeno una parte dei civili da Mariupol potrebbe essere l’ultimo raggio di sole prima che si scateni la tempesta. In questo senso la previsione di Zelensky, in linea con quanto hanno osservato in queste ore i servizi d’intelligence occidentali e la Nato, è che il ridispiegamento da Kiev e dal nord, dove nel frattempo i militari russi hanno abbandonato la centrale nucleare disastrata di Chernobyl, dove diversi militari sarebbero rimasti contaminati – “fa parte della loro tattica. Sappiamo – ha detto Zelensky – che si allontanano dalle zone dove li stiamo battendo per concentrarsi su altre molto importanti…dove per noi può essere più difficile”.

Le forze russe appaiono sempre più una coperta stretta per Mosca, che ha iniziato ad addestrare alcune migliaia di mercenari in Siria e sta ridispiegando nell’infermo ucraino circa 2.000 soldati tolti dalle guarnigioni a guardia delle regioni filorusse della Georgia. E il riposizionamento verso il Donbass e il sud, la cui conquista consentirebbe a Mosca una posizione negoziale più forte da presentare ai prossimi negoziati di pace, ha consentito nelle ultime ore alla capitale Kiev di ritrovare un po’ di tranquillità: “La giornata (di ieri) è trascorsa pacificamente”, ha detto Mykola Zhirnov, capo dell”amministrazione militare della capitale ucraina, aggiungendo che in città le imprese e i servizi ora stanno operando normalmente, anche se i cittadini vengono invitati a mantenere la cautela.

Non cessano invece i bombardamenti sulle città di Irpin, riconquistata di recente dagli ucraini, e di Makariv, non lontane dalla capitale, e anche a Hostomel e Brovary. Nella regione di Kherson, il cui capoluogo è da tempo in mano russa, l’esercito ucraino rivendica nella notte di aver riconquistato 11 villaggi, mentre la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, denuncia che le forze russe hanno sequestrato 14 tonnellate di aiuti umanitari – cibo e medicinali – che Kiev aveva destinato alla popolazione di Melitopol, a metà fra Mariupol e la Crimea. Nel Donbass, intanto, è morto un foreign fighter italiano, dilaniato da una bomba a mano in trincea mentre combatteva a fianco delle milizie separatiste filorusse. Andato a combattere in Ucraina dal 2015 e arruolato nella della brigata Prizrak, composta da volontari stranieri, Edy Ongaro, 46 anni, di Portogruaro (Venezia) è morto nel villaggio di Adveedka, a nord di Donetsk.

Sono complessivamente “quasi 400 bambini” tra feriti e uccisi in Ucraina dall’inizio dell’aggressione armata della Federazione Russa. Lo riferisce la Procura generale ucraina su Telegram. “Di questi, 153 sono stati uccisi e più di 245 feriti”, precisa l’Ufficio del Procuratore.

Native

Articoli correlati