Ucraina, la missione di padre Oleh Ladnyuk: un pulmino dal Donbass per salvare i profughi
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Ucraina, la missione di padre Oleh Ladnyuk: un pulmino dal Donbass per salvare i profughi

"Nei giorni scorsi ci sono stati bombardamenti anche dopo l'annuncio dell'apertura di corridoi umanitari" ha raccontato padre Oleo Ladnyuk, il cappellano militare che con il suo pulmino sta salvando i profughi diretti a Dnipro.

Ucraina, la missione di padre Oleh Ladnyuk: un pulmino dal Donbass per salvare i profughi
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12 Marzo 2022 - 18.23


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Dall’Europa stanno arrivando molti aiuti, in particolare a Leopoli, ma il problema è come distribuirli nelle altre città ucraine e farli arrivare alla gente nei rifugi: noi ci proviamo, anche se siamo pochi e spesso ci ritroviamo sotto i bombardamenti». Padre Oleh Ladnyuk, un cappellano militare, parla con l’agenzia Dire mentre è in viaggio dal Donbass in direzione della città di Dnipro.

«Stiamo trasferendo persone che a Lysychansk sono rimaste nei rifugi sotterranei per piu’ di sette giorni» dice, condividendo una fotografia con donne e bambini accanto al suo pulmino bianco, con una croce rossa sul parabrezza e una gialla sul cofano. «Lì il fronte del Donbass è a due passi e ormai non ci sono piu’ quartieri sicuri, come pure a Severodonetsk, dove in settimana abbiamo rischiato perché i bombardamenti sono cominciati mentre ci stavamo spostando».

Padre Ladnyuk, 40 anni, studi in Italia, è un salesiano. «Forse non ho paura perché sono anche un cappellano militare» scherza al telefono. «Il nostro problema, mio, del parroco che lavora con me e di altri confratelli, è come garantire la catena degli approvvigionamenti: da Leopoli arrivano a Uman, nella regione centrale di Cerkasy, in una chiesa greco-cattolica che è diventata un punto di riferimento; poi ripartono in direzione di Kiev verso nord, di Odessa verso sud oppure di Kharkiv e di Dnipro verso est».

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Secondo padre Ladnyuk, al lavoro di distribuzione e consegna partecipano religiosi sia cattolici che ortodossi, peraltro di riti differenti. «Non ci sono divisioni su questo» sottolinea: il problema è che siamo pochi e che spostarsi è sempre piu’ pericoloso”.

Difficile capire se la politica possa riconquistarsi uno spazio. Oggi il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno avuto un colloquio telefonico con il capo di Stato russo Vladimir Putin, al quale hanno chiesto una tregua e «l’inizio di una soluzione diplomatica». Secondo padre Ladnyuk, «tentativi di questo tipo vanno appoggiati in tutti modi affinché sia possibile proteggere la vite delle persone».

Vista dall’Ucraina centro-orientale, però, la tendenza è di segno opposto. «Nei giorni scorsi ci sono stati bombardamenti anche dopo l’annuncio dell’apertura di corridoi umanitari» denuncia il cappellano. «L’impressione è che da parte russa si voglia costringere il governo del presidente Volodymyr Zelensky non tanto a un compromesso quanto a una capitolazione».

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