Ucraina, la guerra non ferma il razzismo: le guardie al confine polacco respingono gli africani in fuga
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Ucraina, la guerra non ferma il razzismo: le guardie al confine polacco respingono gli africani in fuga

Testimonianze dal confine tra Ucraina e Polonia mostrano respingimenti delle persone nere che erano residenti in Ucraina e provavano a fuggire dalla guerra

Ucraina, la guerra non ferma il razzismo: le guardie al confine polacco respingono gli africani in fuga
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27 Febbraio 2022 - 16.53


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La guerra in Ucraina sta monopolizzando l’attenzione mondiale, com’è giusto che sia. Ma c’è una storia dentro la storia, fatta di ipocrisia e di razzismo, che non viene fermato neanche dalla guerra e che anzi proprio grazie alla guerra viene relegato in un angolo buio della memoria. 

Mentre l’Europa apre giustamente le porte alle centinaia di migliaia di profughi ucraini che stanno scappando dall’invasione russa, pochi chilometri più a nord, al confine tra Polonia e Bielorussia, i migranti provenienti dal Medio Oriente sono ancora respinti dall’Ue. 

Nonostante il flusso migratorio sia molto diminuito negli ultimi mesi, anche perché la cosiddetta rotta balcanica è proprio nel mezzo della guerra, ci sono migliaia di persone ammassate al confine con la Polonia e tantissimi sono morti in mezzo al gelo dell’inverno. 

Non solo: arrivano video dal confine polacco con l’Ucraina che mostrano le persone africane residenti in Ucraina che stanno provando a scappare dalla guerra che vengono respinte e a cui è impedito di salire sui treni. 

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La dottoressa Ayoade Alakija, inviata speciale dell’Oms per l’emergenza Coronavirus, su Twitter sta raccontando che i “neri africani vengono trattati con razzismo in Ucraina e Polonia. L’Occidente non può chiedere alle nazioni africane solidarietà se non hanno per gli africani il minimo rispetto nemmeno in tempo di guerra”. 

In effetti, fino a questo momento la risposta dell’Unione Africana alla guerra di Putin è stata molto tiepida. In Ucraina sono pochi i paesi africani che hanno un’ambasciata e per questo ci sono diverse testimonianze di studenti africani che si sono ritrovati sotto le bombe russe e che adesso hanno difficoltà a scappare. 

L’unica reazione dell’UA è stata quella di un comunicato in cui ci si è detti “estremamente preoccupati per l’invasione russa e si chiede a Mosca di “rispettare il diritto internazionale, l’integrità territoriale e la sovranità nazionale dell’Ucraina”. 

Sempre la dottoressa Alakija ha scritto su twitter di aver parlato con il Ministro egli Esteri della Nigeria, che ha a sua volta parlato con la sua controparte Ucraina. Si è dato ordine alle guardie di confine di lasciar passare tutti i cittadini stranieri, a prescindere dalla nazionalità. 

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