Blinken: "Se Putin riconoscerà l'indipendenza del Donbass la nostra rispostà sarà ferma e rapida"
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Blinken: "Se Putin riconoscerà l'indipendenza del Donbass la nostra rispostà sarà ferma e rapida"

Il segretario di Stato Usa: "Metterebbe ancora di più in dubbio il dichiarato impegno della Russia di continuare ad impegnarsi a trovare una soluzione pacifica di questa crisi"

Blinken: "Se Putin riconoscerà l'indipendenza del Donbass la nostra rispostà sarà ferma e rapida"
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16 Febbraio 2022 - 15.55


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Non c’è solo il problema dell’Ucraina della Nato ma anche delle due province ribelli russofone del Dombass che ora non sono più sotto il controllo di Kiev e sono giù un avamposto della Russia.

Se Vladimir Putin accoglierà l’appello della Duma “a riconoscere le cosiddette repubbliche di Donetsk e Luhansk come indipendenti”, questo “equivarrà ad un rifiuto degli impegni degli accordi di Minsk, che fissano il processo per una piena reintegrazione politica, sociale ed economica di queste parti della regione ucraina del Donbass controllate dalle forze guidata dalla Russia e alleati politici dal 2014”. 

E’ quanto afferma il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, aggiungendo che questo “minerebbe ulteriormente la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, costituendo una grande violazione del diritto internazionale”.

Una scelta del genere da parte del Cremlino, conclude Blinken, “mettere ancora di più in dubbio il dichiarato impegno della Russia di continuare ad impegnarsi a trovare una soluzione pacifica di questa crisi, e – conclude – renderebbe necessaria una rapida e ferma risposta da parte degli Stati Uniti in pieno coordinamento con i nostri alleati e partner”.

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Preoccupazioni per Navalny

“Sono preoccupato da nuove, dubbie accuse contro Aleksey Navalny”. Così su Twitter Antony Blinken, che chiede il rilascio del dissidente russo dopo l’apertura di un nuovo processo a carico di Navalny nella colonia penale di Pokrov, dove sta scontando una condanna a due anni e mezzo.

“Navalny è già stato oggetto lo scorso anno di una sentenza con motivazioni politiche quando è tornato in Russia dopo la convalescenza all’estero perché agenti del governo russo lo hanno avvelenato con un agente nervino – ha aggiunto il segretario di Stato Usa – Navalny e i suoi collaboratori vengono presi di mira per il loro lavoro volto a fare luce sulla corruzione ufficiale. Questa volta va a processo in una colonia penale, lontano dagli occhi dell’opinione pubblica. Le autorità russe dovrebbero rilasciare Alexei Navalny e porre fine alle vessazioni e al perseguimento dei suoi sostenitori”.

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