Le volgarità di Trump non risparmiano nemmeno Netanyahu: "E' stato sleale vaffan..."
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Le volgarità di Trump non risparmiano nemmeno Netanyahu: "E' stato sleale vaffan..."

All'ex presidente Usa non è andato giù il fatto che Netanyahu si sia congratulato "molto in fretta, più di tanti altri" con Joe Biden, per la sua elezione alla Casa Bianca lo scorso anno. 

Le volgarità di Trump non risparmiano nemmeno Netanyahu: "E' stato sleale vaffan..."
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10 Dicembre 2021 - 18.41


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Un fascista, golpista mancato che pretende solo persone allineate ai suoi desideri e che non fiatino.

Così in questo orgasmo si potere e arroganza è arrivato fino al punto di mandare a quale paese il suo grande alleato Netanyahu che non l’ha sostenuto nelle sue pretese golpiste.

Donald Trump è un permaloso e un rancoroso e quello che un tempo era uno dei suoi più stretti alleati internazionali, l’ex premier israeliano Benjamin Netanyahu, è diventato ora pressoché innominabile. All’ex presidente Usa non è andato giù il fatto che, a suo giudizio, Netanyahu si sia congratulato “molto in fretta, più di tanti altri” con Joe Biden, per la sua elezione alla Casa Bianca lo scorso anno. 

Per questo, in un’intervista con il noto giornalista israeliano Barak Ravid, Trump si è lasciato andare ad un esplicito ‘vaff…’ rivolto a Netanyahu col quale, ha detto l’ex presidente, ogni comunicazione è stata interrotta all’indomani delle elezioni negli Usa.

Di fatto, Netanyahu fu più lento di molti altri leader internazionali nel congratularsi con Biden per la sua elezione. Ma per Trump, che continua a sostenere di essere stato frodato, evidentemente questo non è bastato. “Nessuno ha fatto di più per Bibi (Netanyahu). e Bibi mi piaceva. Ancora mi piace”, ha detto Trump. “Ho fatto più per lui che per chiunque altro – ha proseguito nel suo sfogo Trump – ma mi piace la lealtà. La prima persona a congratularsi con Biden è stato Bibi. E non solo si è congratulato con lui, lo ha fatto con un video”.

Leggi anche:  Perché Trump in fondo in fondo non esiste

Lo sfogo di Trump sembra quindi aver messo una pietra tombale su quella che negli anni scorsi era apparsa una più che solida amicizia politica e personale. Una volta fu lo stesso ex premier israeliano a definire Trump “l’amico più grande” che Israele avesse mai avuto alla Casa Bianca. INsieme, i due leader sono riusciti nella storica normalizzazione dei rapporti tra Israele e numerosi Stati Arabi, i cosiddetti Accordi di Abramo, la cui firma avvenne sul prato della Casa Bianca il 15 settembre dello scorso anno.

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