L'Alta Corte inglese ribalta la sentenza su Assange e dà il via libera all'estradizione negli Usa
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L'Alta Corte inglese ribalta la sentenza su Assange e dà il via libera all'estradizione negli Usa

Il fondatore di WikiLeaks commenta: "Grave errore giudiziario"

L'Alta Corte inglese ribalta la sentenza su Assange e dà il via libera all'estradizione negli Usa
Julian Assange
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10 Dicembre 2021 - 12.51


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Un altro duro colpo per Julian Assange, il giornalista rifugiato in Gran Bretagna e ricercato dal governo americano per le sue inchieste sulla guerra in Iraq, che ora potrebbe essere estradato proprio negli Usa che in modo più o meno velato, gli hanno già giurato vendetta.

L’Alta Corte di Londra ha ribaltato la sentenza di primo grado che negava l’estradizione di Julian Assange dalla Gran Bretagna agli Usa. Il caso verrà quindi rinviato al tribunale di grado inferiore per essere nuovamente dibattuto.

A ricorrere all’Alta Corte era stato il team legale americano che si opponeva al divieto di estradizione sulla base di un possibile pericolo di suicidio legato al trattamento giudiziario e carcerario negli Usa.

I giudici britannici hanno accolto le rassicurazioni sul trattamento in carcere di Assange, una volta che fosse estradato negli Usa, fatte dalle autorità americane per evitare un temuto suicidio. Lord Burnett ha infatti dichiarato:

“Questo rischio è a nostro giudizio escluso dalle rassicurazioni che vengono offerte”. E ha aggiunto: “Questa conclusione è sufficiente per determinare il ricorso a favore degli Usa”.

Assange: “Sentenza è un grave errore giudiziario” “Un grave errore giudiziario”. Cosi’ Stella Moris, compagna di Julian Assange e membro del suo team legale, ha definito, in un post pubblicato su Twitter da Wikileaks, il verdetto dell’Alta corte di Londra.

Moris ha annunciato la volontà di fare ricorso “al più presto possibile” alle autorità giudiziarie del Regno Unito. II 50enne australiano fondatore di Wikileaks che Washington insegue senza tregua da oltre 10 anni, per la diffusione di documenti segreti, rischia una condanna a 175 anni di carcere negli Usa.

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