L'Ira di Francia e Ue per il patto Aukus: ora si pensa all'esercito europeo
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L'Ira di Francia e Ue per il patto Aukus: ora si pensa all'esercito europeo

L'alto rappresentate Ue per la politica estera Borrell: "L'iniziativa ci richiama a riflettere sulla priorità dell'autonomia strategica dell'Ue"

Biden, Johnson e Morrison
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17 Settembre 2021 - 17.03


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Ora è il momento delle tensioni diplomatiche.
 L’Australia ha informato Parigi della fine del contratto con il gruppo navale Dcns, a maggioranza statale, sulla costruzione di 12 dei più grandi sottomarini convenzionali al mondo. 
I contratti hanno un valore di decine di miliardi di dollari.
 La Francia ha reagito con rabbia, chiedendo spiegazioni a tutti gli attori coinvolti: “E’ stata una pugnalata alla schiena. Abbiamo costruito una relazione di fiducia con l’Australia, che è stata tradita”, ha affermato il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian, parlando a France-Info.
 “Questa decisione unilaterale, brutale e imprevedibile assomiglia molto a quello che faceva Trump”, una “pugnalata alle spalle” ai danni di un alleato Nato, ha continuato Le Drian parlando di Biden. “Avevamo avvisato prima dell’annuncio”, ha assicurato la Casa Bianca, ma Parigi nega. Inutile la mano tesa di Joe Biden e Boris Johnson, e anche la giustificazione dell’Australia, secondo cui è stata una scelta di necessità dato che i sommergibili a propulsione nucleare (ma senza armi atomiche) hanno maggiore autonomia e velocità, quindi un raggio d’azione più ampio e meno individuabile dai radar.

La reazione della Ue

Anche Bruxelles è rimasta spiazzata dalla nuova alleanza, che molto probabilmente sarà oggetto di discussione al prossimo consiglio Esteri Ue. “Ci dispiace di non essere stati informati e di non essere stati inclusi in questi negoziati”, l’iniziativa “ci richiama a riflettere sulla priorità dell’autonomia strategica dell’Ue”, ha osservato l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, che ha presentato alla stampa la nuova strategia europea sull’Indo-Pacifico, compresa l’ipotesi di un dispiegamento delle forze navali “potenziato” nella regione da parte degli Stati membri dell’Unione europea.

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