A Cuba la polizia indaga sugli istigatori delle rivolte
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A Cuba la polizia indaga sugli istigatori delle rivolte

La colonnello Moraima Bravet Garofalo: "Un piano che ambiva ad offrire al mondo un'immagine di caos ei disordini"

La colonnello Moraima Bravet Garofalo
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16 Luglio 2021 - 20.05


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Indagini serrate a Cuba da parte della Magitratura e della Polizia per cercare “sobillatori di popolo” durante le proteste antigovernative avvenute a L’Avana e in varie altre città dell’isola domenica e lunedì.
In dichiarazioni riferite oggi dai media cubani, la colonnello Moraima Bravet Garofalo, direttrice generale delle Indagini penali del ministero dell’Interno, ha confermato che “in questo momento gli eventi e le persone che vi hanno preso parte sono oggetto di indagine “, anticipando che “ci saranno processi nei confronti delle persone che hanno usato la violenza”.
Bravet ha poi detto che i cittadini “colti in flagranza di reato” sono già stati presentati al giudice mentre ora “si cercano i mandanti e gli organizzatori di un piano che ambiva ad offrire al mondo un’immagine di caos interno e di disordini a Cuba”.
L’alto ufficiale ha quindi assicurato che le proteste “sono state caratterizzate” da azioni violente (furti in mercati e negozi, sassaiole contro edifici statali, case, auto e moto), e dall’uso di “armi da taglio, come machete, per attaccare le forze dell’ordine”. 
“Riguardo infine alle accuse rivolte al governo attraverso le reti sociali dell’esistenza di persone di cui non si hanno notizie, la responsabile ha negato “l’esistenza di ‘desaparecidos’, assicurando che i parenti di tutti coloro che sono in stato di detenzione sono stati informati”.

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