Contro le voci: tre premier europei si vaccineranno oggi con AstraZeneca
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Contro le voci: tre premier europei si vaccineranno oggi con AstraZeneca

Riceveranno la loro prima dose il primo ministro britannico Boris Johnson, il collega francese Jean Castex e quello sloveno, Janez Jansa: un gesto per promuovere la fiducia verso il vaccino

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19 Marzo 2021 - 11.04


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Per spazzare via le voci e i dubbi contro AstraZeneca e il vaccino in generale Boris Johnson, Jean Castex, Janez Jansa riceveranno oggi la loro prima dose.

I tre premier dei paesi europei vogliono promuovere fiducia tra la popolazione dopo il via libera dell’Ema al siero dell’azienda anglo-svedese.

Si tratta del primo ministro britannico, Boris Johnson, il collega francese, Jean Castex, e quello sloveno, Janez Jansa.

Con Jansa, a favore di telecamera, verrà vaccinato oggi anche il presidente sloveno Borut Pahor.

Annunciando ieri che lui stesso riceverà una dose di AstraZeneca, il premier inglese Boris Johnson ha detto che le ultime revisioni della autorità regolatorie confermano che i benefici dei vaccini anti Covid “sopravanzano di gran lungo i rischi”.

“L’antidoto di Oxford è sicuro, l’antidoto Pfizer è sicuro, ciò che non è sicuro è prendersi il Covid”, ha rimarcato Johnson, ricordando che gli ultimi dati accreditano un 60% di efficacia di una singola dose AstraZeneca contro il contagio, dell′80% contro il ricovero e dell′85% contro i rischi di morte.

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Il premier ha sottolineato come elemento “rassicurante”, contro il timore di allarmi infondati sul siero AstraZeneca alimentati da quanto accaduto in alcuni Paesi Ue negli ultimi giorni, anche l’indicazione data oggi dall’Ema, l’agenzia della farmaco europea, sul fatto che questo vaccino risulta “sicuro ed efficace”.

Sullo stesso punto hanno insistito nel briefing di giornata di ieri accanto al primo ministro il professor Chris Whitty, chief medical officer dell’Inghilterra, e la dottoressa June Raine, numero uno dell’autorità regolatoria britannica (Mhra).

Raine ha in particolare ribadito che una “una rigorosa revisione scientifica” condotta anche dall’authority di Londra sui casi di trombo-embolia verificatesi su una minima porzione di persone vaccinate ha stabilito che “non vi sono evidenze” di alcun rapporto di causa-effetto.

La responsabile della Mhra ha poi invitato la gente ad avere “piena fiducia” nella severità dei controlli scientifici, assicurando “trasparenza” sulle verifiche che continueranno a essere fatte pure in futuro.

Raine ha peraltro rimarcato che indagini sono ancora in corso su 5 singoli episodi di trombosi più gravi e rari di origine incerta individuati finora nel Regno Unito su altrettanti soggetti di sesso maschile e di età compresa fra 20 e 59 anni vaccinati in queste settimane per stabilire un’eventuale legame con il vaccino che comunque pure “al momento non risulta essere stato provato”.

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