Il Wsj attacca i repubblicani: "Trump potrà candidarsi di nuovo ma non vincerà nuove elezioni"
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Il Wsj attacca i repubblicani: "Trump potrà candidarsi di nuovo ma non vincerà nuove elezioni"

Nell'editoriale del giornale di riferimento dei conservatori americani si incalza il Gop: "Contestazione disonesta delle elezioni del 2020, che ha superato i limiti ed è culminata con la rivolta del 6 gennaio".

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15 Febbraio 2021 - 16.18


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Una strigliata da un giornale alleato:  “Mr Trump potrà candidarsi di nuovo, ma non vincerà nuove elezioni. Ha perso la rielezione prima dei fatti del 6 gennaio e come presidente il suo tasso di approvazione non ha mai superato il 50%”. E’ questo il monito che il Wall Street Journal lancia all’ex presidente ed ai senatori repubblicani che sabato non l’hanno condannato nel processo di impeachment, mossa celebrata come la conferma della sua presa sul partito.
Nell’editoriale del giornale di riferimento dei conservatori americani non si manca di attaccare il primo processo di impeachment definito “un tentativo dei democratici di destituire Trump violando le norme e spingendo teorie complottiste”, con un riferimento al Russiagate. Ma allo stesso tempo però si esprime un duro giudizio sulla “contestazione disonesta di Trump delle elezioni del 2020, che chiaramente ha superato i limiti ed è culminata con la rivolta del 6 gennaio”.
“Potrà ora darsi ad una campagna di vendetta” contro i, pochi, repubblicani che si sono schierati contro di lui o “candidarsi con un terzo partito: ma l’unica cosa che realizzerà sarà dividere il centro destra e far vincere i democratici”, prosegue l’editoriale ricordando le sconfitte dei senatori repubblicani il 5 gennaio scorso in Georgia. “Il Paese è andato oltre la presidenza Trump e il partito repubblicano rimarrà nel deserto fino a quando non farà lo stesso”, conclude.

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