In Francia le discoteche chiuse chiedono di diventare centri di vaccinazione
Top

In Francia le discoteche chiuse chiedono di diventare centri di vaccinazione

La proposta fatta oggi dall'Unione nazionale discoteche e luoghi di svago (Sndll). Guidata da Patrick Malvaës, l'organizzazione riunisce circa 1.600 locali nella Francia continentale e all'estero.

Vaccini contro il Covid
Vaccini contro il Covid
Preroll

globalist Modifica articolo

25 Gennaio 2021 - 21.10


ATF

Chiuse dal 15 marzo, le discoteche potranno finalmente riaprire i battenti per vaccinare la popolazione? Questa è, in ogni caso, la proposta fatta oggi dall’Unione nazionale discoteche e luoghi di svago (Sndll). Guidata da Patrick Malvaës, l’organizzazione riunisce circa 1.600 locali nella Francia continentale e all’estero.
Sulla base del fatto che è “impensabile” riaprire le discoteche in vista dell’evolversi dell’epidemia, il sindacato propone di trasformare i locali “in centri di vaccinazione di emergenza per l’intera popolazione, garantendo così una rete efficace. Immediato territorio nazionale”. Invita “tutte le autorità pubbliche e tutti i comuni che desiderano mettersi subito in contatto con i nostri operatori che, ovviamente, saranno felici di contribuire ad accelerare il sistema di vaccinazione” in Francia. E questo, al fine di consentire un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile, fondamentale per una ripresa dell’attività in un settore gravemente colpito dalla crisi sanitaria.
Per il Sndll, la configurazione degli stabilimenti interessati è particolarmente adatta ad “accogliere un pubblico con regole di allontanamento e sicurezza”. L’organizzazione ricorda che una discoteca era stata così utilizzata per ricevere “pronto soccorso d’emergenza” durante l’attentato di Nizza nel luglio 2016.
Prive di attività dallo scorso marzo, le discoteche sperano di poter accogliere nuovamente i festaioli entro l’estate 2021. Le loro tasche sono vuote e l’urgenza si fa sentire. “Ad oggi, 413 locali notturni stanno per scomparire definitivamente con ogni probabilità”, avverte il comunicato dell’organizzazione. La riapertura è quindi “una necessità assoluta”, ma non si può fare senza vaccinazioni.

Native

Articoli correlati