"Il campionato non si ferma" interviene il ministro Spadafora e la sottosegretaria Zampa fa marcia indietro
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"Il campionato non si ferma" interviene il ministro Spadafora e la sottosegretaria Zampa fa marcia indietro

Ma poco dopo è arrivato il dietrofront: "Decidano Federazione e squadre". 

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30 Settembre 2020 - 12.32


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La sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, parlando dei 14 positivi del Genoa aveva detto: “I protocolli che abbiamo sottoscritto parlano chiaro, il campionato di Serie A deve essere sospeso”.  “Quando c’è un numero di positivi così alto – ha spiegato – non si può che fermare il campionato. I positivi non sono in grado di giocare, e possono contagiare altre persone”.
Ma poco dopo è arrivato il dietrofront: “Decidano Federazione e squadre”. 
“Nessuno al momento sta facendo pressioni su di noi. Il Comitato tecnico scientifico è radicalmente contrario alla presenza dei tifosi sugli spalti. Su questo si è già espresso”, ha detto alla trasmissione “The Breakfast Club” su Radio Capital.

Spadafora: “Da Zampa parole avventate”Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha definito “avventate” le prime dichiarazioni del viceministro alla Salute in merito al possibile stop della Serie A, e ha precisato che “non ci sono le condizioni per fermare il campionato”. 

Sileri: “Passo indietro se molti giocatori positivi”Sull’argomento è intervenuto anche il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri: “In caso di più calciatori positivi va fatto un passo indietro, stabilizzare la situazione e ripartire – ha detto -. Ma la decisione di fermare un campionato di calcio non passa per il vice ministro della Salute, e quindi parlo da medico. Se hai una squadra di calcio con molti giocatori positivi quella squadra farà fatica a giocare, ma quello che mi preoccupa è l’eventuale positività di altri giocatori di altre squadre, perché sebbene dubito che il contagio possa avvenire in campo con facilità perché il contatto lo hai mentre giochi, sono più preoccupanti i contatti conviviali come nello spogliatoio, a cena. Quindi se troviamo dieci giocatori positivi da una parte, cinque dall’altra, faccio fatica a pensare ad un campionato aperto”.

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