A Minneapolis esplode la rabbia per la morte di George Floyd: scontri tra manifestanti e polizia
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A Minneapolis esplode la rabbia per la morte di George Floyd: scontri tra manifestanti e polizia

Centinaia di manifestanti si sono radunati nel luogo in cui Floyd è stato ucciso, al grido di 'I can't breath, le ultime parole che Floyd ha pronunciato mentre un poliziotto gli teneva un ginocchio sul collo.

Manifestanti per George Floyd
Manifestanti per George Floyd
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27 Maggio 2020 - 14.25


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L’uccisione di George Floyd, un uomo afroamericano soffocato a morte dalla polizia di Minneapolis durante un controllo stradale, sta provocando una vera ondata di indignazione e violenza negli Stati Uniti e ha riaperto prepotentemente il tema del Black Lives Matter, il movimento per i diritti delle persone di colore in America ancora troppo spesso vittime della violenza della polizia. 
Il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey, ha licenziato i 4 agenti coinvolti nell’uccisione di Floyd e l’Fbi sta indagando sull’accaduto, ma non è ancora sttao formulato alcun capo d’accusa. Ma decine di manifestanti si sono radunati nel luogo in cui Floyd è stato ucciso, al grido di ‘I can’t breath’, Non riesco a respirare, le ultime disperate parole che Floyd ha pronunciato mentre un poliziotto gli teneva un ginocchio sul collo. La tensione si è alzata quando la polizia ha deciso di disperderli attraverso l’uso di lacrimogeni e proiettili di schiuma. Alcuni hanno danneggiato le auto della polizia parcheggiate lì vicino. 
Le persone chiedono a gran voce i nomi dei 4 agenti, di cui per ora si conosce un solo nome, quello di Derek Chauvin, l’agente che ha ucciso Floyd: “Per cinque minuti abbiamo visto un agente bianco che premeva il suo ginocchio sul collo di un uomo nero indifeso per cinque minuti, non si è trattato di una cattiva decisione di pochi secondi”, ha detto il sindaco Frey. 

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La famiglia ha chiesto di incriminare i quattro poliziotti: “Lo hanno trattato peggio di un animale. Devono pagare per quello che hanno fatto”, ha dichiarato il fratello alla Cnn. 

 

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