Intanto il Missouri fa causa a Pechino per i danni della pandemia
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Intanto il Missouri fa causa a Pechino per i danni della pandemia

L'azione legale è portata avanti dal procuratore generale dello Stato, Eric Schmitt.

Eric Schmitt
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22 Aprile 2020 - 07.27


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Il procuratore generale del Missouri Eric Schmitt ha presentato una causa contro il governo cinese per la perdita di vite umane e le conseguenze economiche nel Missouri provocate dal coronavirus. Lo riferisce la Cnn.

La causa, la prima intentata da uno Stato contro la Cina, è indirizzata contro il governo di Pechino, il partito comunista cinese e altre istituzioni e accusa il governo di avere nascosto informazioni, arrestato gli informatori e negato la “natura” del virus, con gravi conseguenze nel Missouri.

I casi confermati nello Stato del Missouri sono almeno 6.105, le vittime almeno 229, secondo i numeri della Johns Hopkins University.

L’azione legale è stata intrapresa sostenendo che le autorità cinesi abbiano “ingannato il pubblico, soppresso le informazioni cruciali, arrestato gli informatori, negato la trasmissione da uomo a uomo di fronte a prove crescenti, distrutto la ricerca medica critica, permesso a milioni di persone di essere esposte al virus e persino accumulato dispositivi di protezione individuale, causando così una pandemia globale” che si sarebbe potuta evitare (“non necessaria e prevedibile”).

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E ancora: il Missouri accusa la Cina di non aver informato subito l’Organizzazione Mondiale della Sanità delle evidenze raccolte sulla trasmissione del virus da uomo a uomo, quando ha segnalato per la prima volta l’epidemia. Un altro punto riguarda il ritardo con cui i leader cinesi avrebbero agito per frenare la diffusione del virus, consentendo a migliaia di persone di viaggiare da e verso Wuhan:

“A metà gennaio, verso il 16 gennaio o giù di lì, pur consapevoli dei rischi, i leader di Wuhan hanno ospitato una cena collettiva per 40.000 residenti, aumentando la potenziale diffusione del virus”, afferma la causa. “Gli imputati hanno permesso questi enormi raduni pubblici e il massiccio esodo da Wuhan nonostante conoscessero i rischi di Covid-19, incluso il rischio di trasmissione da uomo a uomo”.

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