Bottura riconquista lo scettro: è l'Osteria francescana il miglior ristorante del mondo
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Bottura riconquista lo scettro: è l'Osteria francescana il miglior ristorante del mondo

A Bilbao l'edizione 2018 dei World's 50 Best Restaurants e la proclamazione del ristorante modenese. Bene anche gli altri italiani

Massimo Bottura e la moglie Lara Gilmore
Massimo Bottura e la moglie Lara Gilmore
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20 Giugno 2018 - 08.45


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L’Osteria francescana di Massimo Bottura è il miglior ristorante al mondo: ha riconquistato il primo posto della classifica piazzandosi davanti a El Celler de Can Roca di Girona, in Catalogna, e a Mirazur di Mauro Colagreco a Mentone, in Francia.
Alla cerimonia di premiazione dei World’s 50 Best Restaurants a Bilbao, lo chef emiliano si è ripreso lo scettro che lo scorso anno gli era stato tolto dall’Eleven Madison Park di Daniel Humm, ristorante di lusso di New York scivolato quest’anno al quarto posto.
La classifica dei World’s 50 Best Restaurant fotografa i ristoranti più acclamati e le destinazioni più innovative. Alta cucina e liste d’attesa di mesi. Ristoranti d’èlite che per un paese significano molto: creano indotto e generano flussi turistici.
E in cima alla classifica è tornata l’Osteria francescana, il ristorante situato in una stradina di Modena che aveva vinto lo scettro anche nel 2016. Appassionato e amante dell’arte, Bottura gioca con la tradizione, sperimenta ingredienti e tecniche e ha reinventato i piatti che sono alla base della cucina mediterranea a cominciare dalla lasagna.
Ma ha anche creato una fondazione Food for Soul per ‘mense comunitarie’ che servono pasti a senzatetto e a persone in condizioni di vulnerabilità; e dopo Milano, Bologna, Modena, Londra e Rio de Janeiro, a marzo ha inaugurato un refettorio per i senzatetto anche a Parigi, in Francia.
Bottura ha ritirato il premio sul palco con la moglie di origine americana, Lara Gilmore. Ha ringraziato non solo il suo staff e Modena, ma anche l’Italia aggiungendo che gli chef e tutti nel settore della ristorazione devono rendersi conto che hanno il potere di cambiare il mondo.
“Ho intenzione di utilizzare questa vetrina – ha detto Bottura – per rendere ancora più forti i cambiamenti che ci stanno per essere. Nutrire il pianeta. Combattere gli sprechi. La scorsa settimana Henry Kissinger mi ha chiesto un selfie. E’ incredibile. Dobbiamo coinvolgere tutta la comunità degli chef … Puntando i riflettori si deve rendere visibile l’invisibile è estremamente importante”.
Vincere l’ambita classifica è anche un affare economico. Come ricorda l’agenzia Bloomberg, il sito web di El Celler de Can Roca primo in cima alla lista, nel 2013 registrò 12 milioni di visitatori e il ristorante dovette assumere tre persone in più solo per respingere le richiesta ai tavoli. Rene Redzepi del Noma raccontò, a sua volta, che avrebbe potuto riempire il suo ristorante per 15 anni con le richieste di prenotazione che ricevette il giorno in cui vinse il premio, nel 2010.
Bene anche gli altri italiani. Nella classifica dei 50 locali top votati da 1.040 esperti divisi in 26 aree geografiche, Enrico Crippa con il suo Piazza Duomo (Alba) ha perso una posizione rispetto al 2017 ed è scivolato al 16mo posto. In crescita, invece, i fratelli Alajmo con Le Calandre a Rubano (Padova), 23esimi, e Niko Romito con il Reale a Castel di Sangro (L’Aquila), 36esimo.

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