I curdi festeggiano con rabbia il Capodanno e chiamano alla resistenza
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I curdi festeggiano con rabbia il Capodanno e chiamano alla resistenza

Oggi è la festa del Nowruz, il capodanno curdo, ma i festeggiamenti sono macchiati dalla tragedia di Afrin

Festeggiamenti per il Nowruz a Diyarbakir
Festeggiamenti per il Nowruz a Diyarbakir
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21 Marzo 2018 - 17.07


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Oggi in Kurdistan è il Nowruz, il “Nuovo Giorno”, il capodanno curdo che si festeggia nel territorio diviso tra Iraq, Iran, Siria e Turchia. Ovviamente, sui festeggiamenti di quest’anno pesa la drammatica situazione di Afrin, conquistata nei giorni scorsi dall’esercito di Erdogan nel silenzio vergognoso della comunità internazionale. 

In Turchia, la festa di capodanno si è svolta sotto una pesante campagna di repressione politica che va avanti ormai da tre anni e che ha condotto in carcere 37.551 iscritti della formazione politica dell’opposizione pro-curda, il partito dei Popoli Democratici (HDP). 
Anche in Iraq le celebrazioni si svolgono in un clima di incertezza: le autorità centrali di Baghdad mostrano aperta ostilità nei confronti della comunità curda, dopo un controverso referendum per l’indipendenza dall’Iraq svolto nel settembre dello scorso anno.
Decine di migliaia di persone hanno partecipato alle celebrazioni autorizzate per il nuovo anno in tutto la Turchia, in particolare a Istanbul e nella principale città curda del Sud-est, Diyarbakir. Proprio in quest’ultima città esiste una piazza, tradizionalmente usata per questo tipo di celebrazioni, dove in passato sono state fatte importanti dichiarazioni per il processo di pace con il Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, oggi fuorilegge. Nel 2013 e nel 2015 qui è stato letto un messaggio di pace da parte del leader in carcere del Pkk, Abdullah Ocalan, appello che ha portato a un cessate il fuoco miseramente crollato pochi mesi dopo.
Oggi, dopo che le milizie dell’Ypg e dell’Ypj hanno difeso Kobane contro l’avanzata dell’Isis con il supporto di Washington, il mondo ha voltato le spalle ai curdi di Afrin, conquistati da Erdogan che “non poteva tollerare le vittorie dei curdi” come sostiene il codirettore dell’HDP (Partito Democratico dei Popoli) Pervin Buldan alla manifestazione di Diyarbakir, che ha aggiunto: “Afrin era una città di pace, non accetteremo mai l’attacco al popolo di Afrin”.
Il Nawruz è una ricorrenza sacra zoroastriana nata in ambito persiano pre-islamico. Si tratta di una festa popolare e non religiosa. Oltre a rappresentare la data di inizio del calendario legale iraniano, il Nawruz viene anche festeggiato il 21 marzo come data di inizio della primavera. I sufi la chiamano “Sultan Nevruz”, in quanto credono che in questa data il profeta Muhammad avesse ricevuto da Allah l’ordine di diffondere a tutti il suo messaggio. Inoltre per i sufi è il giorno in cui “il mondo cominciò a girare per volontà divina”.
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