Dopo le accuse di corruzione, gli israeliani vogliono le dimissioni di Netanyahu
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Dopo le accuse di corruzione, gli israeliani vogliono le dimissioni di Netanyahu

I sondaggi di oggi vedono la prevalenze di chi ritiene che, dopo essere stato accusato di corruzione e frode, il premier dovrebbe lasciare il suo incarico

Il primo ministro israeliano Netanyahu
Il primo ministro israeliano Netanyahu
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15 Febbraio 2018 - 11.07


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La maggioranza degli israeliani ritiene che il primo ministro, Benjamin Netanyahu, debba dimettersi, dopo che la polizia lo ha accusato di diversi casi di corruzione. Lo sostengono alcuni quotidiani israeliani nelle edizioni odierne, dopo avere commissionato dei sondaggi.
Secondo uno studio del Midgam Institute per Channel II, il 48% degli israeliani ritiene che il capo del governo dovrebbe dimettersi, il 36% pensa il contrario ed 16% non ha elementi per esprimersi o dice genericamente di non volere rispondere.
Netanyahu ha il sostegno dei suoi partner nel governo di coalizione, che si sono impegnati a sostenerlo, almeno fino a quando non ci sarà una imputazione formale da parte della Procura. Cosa che potrebbe anche arrivare tra mesi.
Tra coloro che si riconoscono come sostenitori del suo partito, il Likud, la percentuale di coloro che lo sostengono è del 68%, mentre solo il 19% pensa che dovrebbe andarsene, almeno in base al sondaggio del quotidiano Maariv. Il sondaggio mostra anche che il Likud è ancora il primo partito, a livello di intenzioni di voto, con 26 seggi in Parlamento, quattro in meno rispetto ai 30 di oggi, ma uno in più rispetto all’ultimo sondaggio.
Un altro studio, commissionato dalla televisione di Channel 10, aumenta fino al 50% la percentuale dei cittadini che credono che Netanyahu dovrebbe dimettersi o dichiararsi temporaneamente non nelle condizioni do governare.
Questo secondo sondaggio fa salire a 27 i seggi che il Likud otterrebbe oggi, tre in più rispetto a quelli del ondaggio precedente dello stesso istituto di indagini demoscopiche. Cosa che, secondo gli analisti, dimostra che lo scandalo della corruzione non ha praticamente influenzato, al momento, le intenzioni di voto.
La polizia ha raccomandato che Netanyahu sia incriminato per corruzione, frode e abuso di fiducia in due casi in cui è stato indagato: il primo per aver accettato regali del valore di 230.000 euro in cambio di mediazione; il secondo, per avere cercato di ottenere il sostego di un giornale a discapito di un quotidiano a lui avverso.

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