Dopo l'ennesimo arresto di un pedofilo straniero esplode la rabbia dei marocchini
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Dopo l'ennesimo arresto di un pedofilo straniero esplode la rabbia dei marocchini

A Fez un francese sorpreso mentre abusava di due bambine. La gente chiede condanne esemplari e le ong accusato lo Stato di indulgenza verso gli stranieri che abusano di minori

Manifestazioni in Marocco contro la pedofilia
Manifestazioni in Marocco contro la pedofilia
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11 Gennaio 2018 - 11.31


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”I nostri bambini sono in pericolo”: è stato questo il grido che è risuonato per la strade di Fez, dove in centinaia hanno manifestato reclamando una pena esemplare nei confronti di un cinquantottenne francese arrestato, in flagranza di reato, mentre stava abusando sessualmente di due bambine.
Tra coloro che hanno manifestato chiedono il massimo della pena per l’accusato anche i parenti delle due bambine, ancora sconvolti per l’accaduto.
La protesta, ripresa dai media televisivi nazionali, ha avuto vasta eco perché sottolinea i timori per il moltiplicarsi di atti di pedofilia, nei confronti dei quali la risposta delle Istituzioni viene ritenuta assolutamente inefficace.
Il cittadino francese, arrestato al’inizio di gennaio a Fez, nota località turistica nel Marocco centrale, è sotto processo per violenza sessuale su due minori, di 10 e 13 anni.
L’arresto è stato eseguito in una sartoria della Città Vecchia, mentre, sostengono le indagini preliminari, l’uomo usava sulle sue vittime un “oggetto di plastica utilizzato nelle simulazioni sessuali”.
“I nostri bambini vengono abusati e maltrattati dai pedofili, che siano marocchini o stranieri, e lo Stato sta seguendo la politica dello struzzo”, dice l’associazione “Touche pas à mon enfant” (‘non toccare il mio bambino’) , da anni impegnata in campagne a protezione dei minori.
Diversi casi di pedofilia hanno scosso il Regno negli uiltimi anni, suscitando l’indignazione delle Ong che denunciano condanne ritenute troppo indulgenti e sollecitano il governo a rafforzare la legislazione e la lotta contro il fenomeno.
Nell’estate del 2013, il perdono reale – giunto dopo che l’imputato stava già scontando la sua condanna – concesso a un pedofilo spagnolo, Daniel Galvan, ha scatenato un acceso dibattito e portato a manifestazioni a Casablanca e Rabat. Di fronte alla rabbia popolare, il re ha quindi annullato la grazia e ha chiesto un’indagine. Daniel Galvan è stato arrestato in Spagna al suo ritorno.

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