Una guerra civile, il colera e la carestia: ciò che resta dello Yemen
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Una guerra civile, il colera e la carestia: ciò che resta dello Yemen

I dati di Oxfam: migliaia di civili uccisi, le derrate alimentari che scarseggiano, forse la peggiore carestia mai affrontata dall'Onu. Così muore un Paese

Scene di guerra dallo Yemen
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29 Dicembre 2017 - 18.09


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Lo Yemen è devastato da una guerra complicata e sanguinosa iniziata nel marzo 2015, nella quale sono coinvolti, tra gli altri, il governo yemenita appoggiato da una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita, e gli Huthi, fino a poco tempo fa alleati dell’ex Presidente dello Yemen, Saleh. Negli ultimi 33 mesi migliaia di civili sono rimasti uccisi in raid aerei e combattimenti e milioni dipersone hanno dovuto fuggire dalle proprie case. Attualmente il Paese sta subendo la più grande epidemia di colera mai registrata, e l’Onu ha preannunciato che potrebbe trovarsi ad affrontare la peggiore carestia degli ultimi decenni. A dare numeri, storie e dati è Oxfam, la grande onlus che si batte nei territori di guerra
La guerra. Il conflitto in Yemen dura ormai da 1000 giorni, con bombardamenti pesantissimi dei quali fanno le spese soprattutto donne e bambini. In quasi tre anni di guerra sono stati uccisi quasi 5.300 civili, mentre 3 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle le loro case.
Il colera. Quasi un milione di persone sono state contagiate dal colera: si tratta della più grave epidemia del mondo, aggravata dal collasso del sistema sanitario e delle infrastrutture idriche.
La carestia. Per sopravvivere ormai oltre l’80% della popolazione del paese (22,5 milioni di persone) dipende dall’importazione di derrate alimentari.
Il blocco. Da quando la coalizione a guida saudita ha imposto il blocco, solo un terzo del cibo necessario raggiunge una popolazione ridotta allo stremo: più di 7 milioni di persone non fanno un pasto decente da mesi. Mancano inoltre le medicine e scarseggia il carburante.
L’infanzia negata. I bambini subiscono l’impatto peggiore del conflitto e, con il proseguire dei combattimenti, il loro futuro appare sempre più tetro. 1.600 scuole sono state distrutte, e fame e debiti spingono molte bambine – anche sotto i 10 anni – verso i matrimoni precoci: tra il 2016 e il 2017 è salita dal 52% al 66% la percentuale di ragazze al di sotto dei 18 costrette a sposarsi.

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