Se hai 103 dipendenti che conosci uno per uno, perchè, da quando nel 1992 hai fondato a Saint Fons, nella regiome di Lione, la tua società hai voluto avere con loro rapporti quotidiani non formali; se hai un fatturato all’anno pari a circa 250 milioni di euro; se hai come obiettivo, entro il 2017, di vendere 17 mila automezzi; se vuoi fare schizzare il grafico delle vendite a +28 per cento rispetto allo scorso anno; e, soprattutto, se vuoi bene ai tuoi ”ragazzi”. Ecco, se hai e se sei queste cose, cosa fai per fare capire a tutti che non c’è un solo responsabile – tu – di questo successo?
Prepari per Natale un cestino con biscotti Cannelés del bordolese, una bottiglia di vino Beaujolais nouveau, un pezzo di formaggio Camembert ed un salame ”Jésus de Lyon” oppure fai qualcosa che aiuti realmente i tuoi dipendenti?
Jean Louis Brissaud, titolare della Starterre, che vende automezzi, ha optato per la seconda ipotesi ed ha deciso di dare una gratifica a ciascun dipendente, adottando non un criterio discrezionale come il merito (per il quale ha altri incentivi) , ma quello dell’età e quindi della fedeltà all’azienda. Quindi 500 euro per quelli appena assunti e, via via, a salire, sin ai 35 mila per gli ”anziani”, quelli che sono nella azienda dall’inizio.
Una scelta che a ‘monsieur Brissaud”, a conti fatti, è costata, soldo più, soldo meno, la bellezza di un milione e 600 mila euro. E figurarsi la felicità dei suoi dipendenti, che in busta paga ed assolutamente a sorpresa, hanno trovato la somma.
Brissaud ha detto che la scelta delle gratifiche è assolutamente normale.
Per lui, certamente. Per altri imprenditori forse, anzi certamente no.