Fmi promuove la Spagna, ma mette sull'avviso: pericoli dalla questione catalana
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Fmi promuove la Spagna, ma mette sull'avviso: pericoli dalla questione catalana

Il Fondo monetario internazionale loda la crescita economica, frutto anche delle riforme strutturali, ma resta la preoccupazione per il debito e la disoccupazione

Christine Lagarde e Luis de Guindos, ministro dell'economia
Christine Lagarde e Luis de Guindos, ministro dell'economia
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6 Ottobre 2017 - 15.11


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Se la crisi istituzionale prolungherà la tensione intorno al futuro della Catalogna, provocando una ”incertezza prolungata” , questo “potrebbe pesare sulla fiducia e sugli investimenti” in Spagna.
E’ questo il senso delle dichiarazioni di Andrea Schaechter, capo della missione del Fondo monetario internazionale, diretto da Christine Lagarde. Per Schaechter”la nostra prospettiva per l’economia spagnola è buona”.
Secondo le nuove previsioni dell’Fmi, la crescita economica della Spagna ha raggiunto il 3,1% per il 2017, mentre nel 2018 sarà del 2,4%.
Schaechter, incontrando i giornalisti, ha sottolineato l’importante successo dell’economia spagnola dopo la forte recessione degli anni passati mettendo in risalto che il prodotto interno lordo era tornato “nei primi mesi del 2017 ai livelli prima dello scoppio la crisi “.
A giustificare il forte tasso di crescita, per il Fondo monetario internazionale ci sono state ”le riforme strutturali adottate, la moderazione salariale e la conseguente riduzione dei costi per aumentare la competitività, le condizioni monetarie ed esterne favorevoli, e la recente accelerazione fiscale “.
Ma, ha ammesso, esistono ancora problemi significativi, come il “livello elevato del debito”, vicino al 100% del PIL,  l’ “alta disoccupazione strutturale”, così come “l’invecchiamento della popolazione, che contribuisce alla pressione fiscali”.
“La disoccupazione – ha detto ancora il rappresentante dell’Fmi – è scesa al livello più basso in sette anni ,con un tasso del 17,2%, ma è ancora tra i più alti in Europa, con componenti significative come quella giovanile e quella di lunga durata”.

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