La Procura contro i Mossos d'esquadra, non fanno nulla per impedire il referendum
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La Procura contro i Mossos d'esquadra, non fanno nulla per impedire il referendum

La polizia locale sotto accusa anche dalla Guardia civil e da quella nazionale per fermare la preparazione della consultazione sull'Indipendenza

Mossos d'Esquadra
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20 Settembre 2017 - 07.49


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La procura generale catalana, impegnata in prima linea per impedire la tenuta del referendum sull’indipendenza, convocato per il primo ottobre, attacca duramente i Mossos d’esquadra, la polizia autonoma, accusandola di inerzia  e quindi di non adoperarsi per fermare l’organizzazione della consultazione popolare. 
Al punto che i procuratori, sostenendo che, davanti al referendum dichiarato illegale, i mossos ”si sono defilati”, non escludono di intraprendere azioni legali contro i responsabili del corpo di polizia.
Il procuratore generale della Catalogna ha tenuto un secondo incontro, nel giro di pochi giorni, con i capi dei corpi di polizia per verificare cosa essi stiano facendo per impedire la consultazione sull’indipendenza. Ed in questa sede si sarebbe registrata una frattura tra i corpi di polizia. In particolare i responsabili della Guardia Civil e la Polizia Nazionale hanno accusato direttamente il capo dei Mossos, Josep Lluís Trapero, per la mancanza di collaborazione dei suoi agenti (circa 17.000) per fermare il referendum, dicharato illegale dalla Corte costituzionale. Altre fonti smentiscono i contrasti, ma appare evidente che la situazione sta assumendo toni molto tesi.
Alle critiche mosse da Procura generale, Guardia Civile e Polizia nazionale ai Mossos d’Esquadra, fanno da contraltare i giudizi politivi che gli agenti catalani raccolgono nei Comuni catalani dove, nonostante gli ultimatum del Governo centrale, i preparativi per il referendum procedono speditamente.
Quello che, comunque, appare abbastamza evidente è che l’attività dei Mossos contro l’organizzazione del referendum sia molto soft. Anzi, sostengono i procuratori, è praticamente nulla. Ma, sottolineano fonti all’interno della polizia locale, il problema è che gli agenti non dispongono di ordini operativi concreti. Il comandante Trapero ha inviato solo istruzioni generiche, giunte via mail o riferite agli agenti dai loro superiori nel corso delle consuete riunioni prima dell’inizio dei pattugliamenti. Insomma, indicazioni generiche che però non distolgono i Mossos dal loro mandato: garantiremo la sicurezza e l’ordine pubblico, dicono i loro rappresentanti.

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