A Raqqa lo Stato Islamico usa i bambini come scudi umani: è strage
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A Raqqa lo Stato Islamico usa i bambini come scudi umani: è strage

I curdo-siriani controllano metà della città mentre gli americani continuano a bombardare e uccidere civili

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7 Agosto 2017 - 20.34


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Da un lato i soldati del Califfo che sono privi di umanità. Dall’altro le bombe americane che fanno sempre strage di civili.
I jihadisti dello Stato islamico hanno iniziato a usare i bambini siriani come scudi umani a difesa dei siti dove fabbricano ordigni dagli attacchi aerei della coalizione internazionali guidata dagli Stati Uniti. E’ quanto ha detto il portavoce del Pentagono, il colonnello Ryan Dillon, al Washington Free Beacon, aggiungendo che i militari americani hanno visto video di jihadisti che ordinano ai bambini di rimanere fuori diversi siti presenti attorno a Raqqa, roccaforte siriana dell’Isis dove è in corso dall’inizio di giugno l’offensiva dell’alleanza arabo-curda sostenuta da Washington.
“I bambini stanno pagando un caro prezzo nella battaglia a Raqqa contro l’Isis”, ha denunciato a fine luglio l’Osservatorio che monitora la coalizione Usa, Airwars, riferendo di oltre 100 bambini morti dall’inizio dell’operazione. Stando a quanto si legge sul sito, infatti, sono almeno 340 i civili morti a Raqqa tra giugno e luglio, tra cui oltre 100 bambini.
A inizio agosto, Dillon ha detto che “circa il 45% della città di Raqqa è controllato dalle Forze democratiche siriane”, precisando che le forze arabo-curde “stanno avanzando da tre fronti: da Est, Ovest e Sud del fiume Eufrate”, mentre all’interno della città siriana, “la Forza di sicurezza interna di Raqqa, una coalizione di volontari che si oppongono all’Isis, composta soprattutto da arabi, continua a impedire la fuga dei terroristi”.
Dall’inizio dell’offensiva, ha aggiunto il portavoce, oltre l’80% degli attacchi lanciati dall’Isis è stato messo a segno con ordigni esplosivi rudimentali. “Abbiamo registrato un forte incremento nell’uso degli ordigni esplosivi a Raqqa rispetto a quanto visto a Mosul”, ha precisato.
Anche un portavoce delle forze arabo-curde, Mustafa Bali, ha detto che “la battaglia per Raqqa è completamente diversa da qualsiasi altra battaglia combattuta finora. L’Isis ora sta difendendo la propria capitale”.
“Raqqa è completamente circondata – ha precisato al Washington Post – stanno combattendo fino alla morte”.

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