Il Papa prega per Tom Uzhunnalil: il salesiano rapito 14 mesi fa in Yemen
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Il Papa prega per Tom Uzhunnalil: il salesiano rapito 14 mesi fa in Yemen

Il Santo PAdre ha mandato un saluto d`incoraggiamento e la benedizione ai salesiani e ai cristiani in Siria.

Padre  Tom Uzhunnalil
Padre Tom Uzhunnalil
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3 Maggio 2017 - 17.09


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Il Papa, come riferisce l’agenzia di notizia salesiane (Ans), ha mandato un saluto d`incoraggiamento e la benedizione ai salesiani e ai cristiani in Siria e ha promesso le sue preghiere per don Tom Uzhunnalil, il salesiano rapito 14 mesi fa in Yemen.

Il 4 marzo 2016 un commando di uomini armati assaltò la casa delle Missionarie della Carità di Aden, in Yemen, uccidendo 16 persone, tra cui 4 religiose. Al momento dell’attacco nella casa delle suore era presente anche il sacerdote salesiano indiano don Thomas Uzhunnalil, di cui col passare delle ore divenne chiaro il rapimento.

Le parole del Papa. “Cammina alla mia presenza e sii irreprensibile”, come ha detto Dio ad Abramo. “Punto! Questa è la migliore definizione della santità. Anche oggi si può essere santi. Ci sono tanti nella Chiesa, tanti”. E’ stato un incontro ricco di stimoli e d`incoraggiamento a vivere in pienezza la vocazione e la sequela di Cristo, quello che Papa Francesco ha concesso ieri, 2 maggio, nella sua residenza di Santa Marta, ai Novizi salesiani di Pinerolo e Genzano di Roma, insieme ai Prenovizi delle Ispettorie d`Italia e di Malta, con i loro formatori e responsabili.

Sul tema dell`accompagnamento dei giovani nel discernimento vocazionale il Papa ha sottolineato di utilizzare “criteri normali”, assicurandosi che i giovani “prendano le loro responsabilità”. Attenzione invece all`ipocrisia, alla mediocrità, “a quelli che vogliono entrare in seminario perché sentono che sono incapaci di cavarsela da soli nel mondo”. Grande cura anche sulla qualità della preghiera; il consiglio è stare attenti “a come pregano”: non servono preghiere lunghe e artificiose, ma una preghiera “semplice, ma fiduciosa”. Il Pontefice ha anche approfondito il suo concetto di periferie: quelle “sociali” dei poveri, e quelle “del pensiero”, nel dialogo con non credenti, agnostici… In ogni caso, il consiglio per i Superiori è esplicito: “nelle periferie bisogna mandare i migliori!”. Nella Pastorale con i giovani il Papa ha esortato ad usare tanta “creatività”, “una grazia da chiedere allo Spirito Santo”, insegnando loro ad “aiutare gli altri, i valori umani dell`amicizia, della famiglia, del rispetto per gli anziani”, e così costruire un baluardo contro la “cultura dello scarto”.

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