Erdogan vuole incontrare Trump: ci lasci bombardare i curdi
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Erdogan vuole incontrare Trump: ci lasci bombardare i curdi

Il sultano chiede al nuovo presidente una svolta nei rapporti dopo il 'freddo' con Obama

Trump e Erdogan
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23 Gennaio 2017 - 16.39


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Saranno amici anche per via del comune “amore” con Putin e per la loro idea della libertà e dell’ambiente come ostavolo per lo sviluppo?
Chissà. Nel frattempo I rappresentanti del ministero degli Esteri di Ankara stanno lavorando per organizzare un incontro con il presidente statunitense Donald Trump: lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Il Sultano vorrebbe discutere delle questioni legate alla situazione in Medio Oriente.
“Siamo dalla parte del rispetto dell’integrità territoriale in Medio Oriente. Non stiamo pensando a dividere il Medio Oriente, cosa che non sarebbe giusta e sarebbe irrispettosa dei cittadini della regione”.
Erdogan ha parlato alla stampa locale prima di partire per una visita di tre giorni in Africa, nel corso della quale dovrebbe recarsi in Tanzania (22 e 23 gennaio), Mozambico (23 e 24 gennaio) e Madagascar (24 e 25 gennaio).
 Ankara ha riposto molte aspettative nel cambio di guardia alla Casa Bianca che giunge in un momento particolarmente teso dei rapporti tra Turchia e Usa, che ha avuto il suo culmine con il fallito golpe dello scorso luglio 2016, organizzato secondo le autorità turche dal predicatore in esilio negli Stati Uniti, Fethullah Gulen.
La Turchia ha presentato già la richiesta di estradizione di Gulen, dal 1999 residente in esilio volontario nello stato Usa della Pennsylvania, ma per ora non ha ottenuto alcuna risposta da parte delle autorità statunitensi. La Turchia ha inoltre fortemente criticato in questi mesi la politica degli Stati Uniti in Siria condotta dall’amministrazione uscente di Barack Obama, in particolare il sostegno di Washington ai curdi del Partito democratico dell’unione (Pyd) e al suo ramo militare, le Unita’ di protezione del popolo (Ypg), che secondo Ankara sono un’estensione del gruppo terroristico Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).
 La Turchia ha anche accusato Washington di non sostenere in modo adeguato l’operazione “Scudo dell’Eufrate” per strappare l’area di al Bab dal controllo dello Stato islamico, minacciando di rivedere la possibilità di utilizzo della base aerea di Incirlik, nella provincia turca di Adana, da parte della Coalizione internazionale a guida Usa. Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha preso parte alla cerimonia d’insediamento di Trump lo scorso 20 gennaio. Nei giorni precedenti il responsabile della diplomazia turca aveva incontrato il generale in congedo Michael Flynn, consigliere designato per la sicurezza nazionale della nuova amministrazione statunitense.

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