Trump contro la stampa: falsi e corrotti perché parlate del mio conflitto di interessi
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Trump contro la stampa: falsi e corrotti perché parlate del mio conflitto di interessi

Il presidente eletto convoca i media e invece di sancire la pace li insulta uno per uno

Il presidente eletto Donald Trump
Il presidente eletto Donald Trump
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22 Novembre 2016 - 10.43


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Odiava i giornalisti, un po’ come tutti gli “uomini forti”. Da candidato. E ora li odia da presidente eletto: Donald Trump è tornato ad attaccare i media in un incontro a porte chiuse con i rappresentati delle principali rete televisive.
“In questa sala bugiardi e disonesti”. Poi, su Twitter, ha preso di mira le testate che lo hanno accusato di conflitto di interessi. “Prima delle elezioni era ben noto che avevo interessi in proprietà sparse in tutto il mondo – ha scritto il magnate – e solo i media corrotti fanno di ciò una gran notizia”.
Quella che sembrava poter essere l’occasione per un reale disgelo, per sancire almeno una tregua con le principali reti televisive dopo una durissima campagna elettorale, si è invece trasformata in una vera e propria invettiva del tycoon contro la stampa, accusata di averlo ostacolato in tutti i modi nella sua corsa alla Casa Bianca. Ai rappresentanti di Cnn, Cbs, Abc, Fox e Nbc, secondo le indiscrezioni trapelate al termine della riunione a porte chiuse, durata oltre un’ora, Trump avrebbe dato dei “falsi e bugiardi”.
“Sembrava che gli invitati fossero davanti a un plotone di esecuzione”, raccontano increduli alcuni testimoni. Trump ha rinfacciato ai big dell’informazione televisiva ‘made in Usa’ la copertura della campagna elettorale, accusando tutti, uno per uno. E il primo a cadere sotto gli strali del tycoon sarebbe stato Jeff Zucker di Cnn, accompagnato dall’anchorman Wolf Blitzer: “Odio la vostra rete, siete tutti bugiardi e dovreste vergognarvi”, le parole di Trump riportate dal New York Post.
Ma ce n’è stato per tutti nella sala in cui erano riunite una quarantina di ospiti, tra cui famosi giornalisti come Charlie Rose della Cbs o George Stephanopoulos della Abc. “Siamo in una stanza piena di bugiardi”, avrebbe ripetuto il neopresidente eletto, accusando ancora i media di “disonestà e falsità”. Bruciano ancora soprattutto le polemiche sul video sessista e le accuse di molestie sessuali che stavano per costargli la corsa alla presidenza.
Duro l’affondo anche verso Martha Raddatz di Nbc, attaccata da Trump per aver tra l’altro pianto alla sconfitta di Hillary Clinton. Critiche anche per quella che è stata la conduzione dei dibattiti televisivi con Hillary Clinton. Alla fine i presenti avrebbero parlato di un incontro “orribile”, inatteso. Tutti pensavano che il presidente eletto volesse parlare della copertura di questo delicato momento di transizione e dei rapporti nel futuro.

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