Netanyahu a New York incontra Trump e Hillary
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Netanyahu a New York incontra Trump e Hillary

Trump: "Riconoscerò Gerusalemme come capitale Israele". Clinton: "Israele forte e sicuro vitale per Usa"

Trump e Netanyahu
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26 Settembre 2016 - 09.58


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In attesa del faccia a faccia di stanotte, 26 settembre 2016, tra Hillary Clinton e Donald Trump, i due candidati alla presidenza della Casa Bianca, hanno incontrato, in separata sede e a porte chiuse, il premier israeliano Benyamin Netanyahu, in visita negli Usa.

Trump: riconoscerò Gerusalemme come capitale Israele. “Gerusalemme è stata la capitale eterna del popolo ebraico per oltre 3000 anni”. Di conseguenza un’amministrazione Trump ”riconoscerebbe Gerusalemme come capitale indivisibile dello Stato d’Israele”. Lo ha detto il candidato repubblicano alla Casa Bianca nel comunicato emesso al termine dell’incontro con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Assicura fra l’altro che una volta eletto ”fra Israele e Usa sarà avviata una straordinaria cooperazione strategica, tecnologica, militare e di intelligence”.

Hillary Clinton: Israele forte e sicuro vitale per Usa. “Un Israele forte e sicuro è vitale per gli Stati Uniti”: lo ha detto Hillary Clinton dopo un incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Un incontro a porte chiuse, come quello di poche ore prima tra Netanyahu e Donald Trump, durante il quale la candidata alla presidenza – riferisce una nota del suo staff diffuso al termine dell’ incontro – ha riaffermato il suo “costante impegno” nelle relazioni tra Stati Uniti e Israele.

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New York Times: Trump uno spaccone. Uno “spaccone” che dice “falsità” e che ha condotto una campagna fatta di “insulti personali” e “nazionalismo xenofobo”. Il New York Times in un editoriale dipinge così Donald Trump, spiegando anche i motivi per cui non potrebbe rappresentare gli Usa come presidente: “I nostri presidenti sono dei modelli per le generazioni dei nostri figli”, Trump “è il modello che vogliamo per loro?”. La storia di Trump,ha aggiunto il quotidiano, è fatta di “bancarotte” e di avventure come la Trump University, sulla quale “le autorità stanno indagando dopo numerose denunce per frode”. “Non ha esperienza nella sicurezza nazionale, eppure dice di avere un piano per infliggere una sonora sconfitta ai militanti dell’Isis in Siria, senza però renderlo noto”, ha messo in evidenza il New York Times, precisando che “nell’esprimere la sua ammirazione per il presidente russo Vladimir Putin, Trump accetta implicitamente gli abusi dittatoriali di Putin con i suoi critici”.

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