Criticato dall'Ue, Erdogan rilascia l'attivista di Reporters sans Frontières
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Criticato dall'Ue, Erdogan rilascia l'attivista di Reporters sans Frontières

Erol Onderoglu è libero e con lui anche la docente Sebnem Korur Fincanci, arresto il 20 giusto per aver mostrato sostegno al giornale filo-curdo Ozgur Gundem.

Erol Önderoglu
Erol Önderoglu
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1 Luglio 2016 - 11.40


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L’arresto del rappresentante di Reporters Sans Frontières in Turchia, Erol Önderoglu, della docente universitaria e presidentessa della Fondazione dei Diritti dell’Uomo (Tihv) Sebnem Korur Fincanci avevano scatenato la reazione dell’opinione pubblica internazionale. Arresti vegognosi e aberranti. I due furono arrestati insieme allo scrittore Ahmet Nesin. Per tutti l’accusa è di propaganda terroristica a seguito della partecipazione, due mese fa circa, a una campagna di solidarietà a favore del quotidiano filo-curdo Ozgur Gundem.

 

La scarcerazione in attesa del giudizio. Un tribunale di Istanbul ha deciso la scarcerazione in attesa di giudizio del rappresentante in Turchia di  Erol Onderoglu, e di Sebnem Korur Fincanci.
Resta invece in carcere il giornalista e scrittore Ahmet Nesin, arrestato insieme a loro ma giudicato da un’altra corte.
Nei giorni scorsi, Rsf aveva lanciato una campagna per la loro liberazione, definendo l’arresto “illegittimo” e giudicandolo come un tentativo di intimidazione contro i giornalisti e la stampa di opposizione. Per i 3 attivisti, la procura ha chiesto 14 anni di carcere.
Gli arresti, criticati anche dall’Ue, avevano rilanciato i già forti allarmi sulla libertà di espressione nella Turchia di Recep Tayyip Erdogan. Al momento, secondo Hurriyet, i giornalisti in carcere sono almeno 33.

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Certo è che, dopo lo scontro con la Germania sul genocidio armeno e con il poco dignitoso scambio di accuse. Dopo il dito puntato addirittura contro il Papa, sullo stesso tema. Erdogan stra tentando di sciogliere il ghiaccio delle relazioni internazionali per non rimanere solo. Il disgelo con Israele e con la Russia sono da intendere proprio a favore di un rinnovato ruolo nello scacchiere diplomatico soprattutto a fronte dei numerosi attacchi terroristici, l’ultimo dei quali qualche giorno fa con la strage dell’aeroporto di Istanbul. Missione: non rimanere isolati e tentare di entrare nell’Ue. Per quest’ultimo obiettivo la libertà di stampa e d’esporessione è il gradino fondamentale.  

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