Zimbabwe-Kuwait: scoperta una tratta di schiave sessuali
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Zimbabwe-Kuwait: scoperta una tratta di schiave sessuali

Giovani donne laureate dello Zimbabwe, attirate con la promessa di una vita migliore. Arrivate in Kuwait la dura realtà: erano utilizzate come schiave sessuali.

Tratta di schiave tra Zimbabwe e Kuwait
Tratta di schiave tra Zimbabwe e Kuwait
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30 Aprile 2016 - 17.27


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Un vero e proprio dramma della disperazione, quello vissuto da centinaia di giovani ragazze dello Zimbawe, convinte a trasferirsi in Kuwait con la promessa di un buon lavoro. In realtà, una volte giunte nel nuovo paese, le donne sono state utilizzate come schiave sessuali.

A denunciarlo è stata un’inchiesta del sito panafricano Africa News che ha raccolto alcune testimonianze di queste giovani. “Mi hanno mentito – ha raccontato Sylvia, una delle donne che hanno subito questo vergognoso trattamento -. Quando ero in Zimbabwe mi hanno promesso uno stipendio di 600 dollari statunitensi. Una volta giunta in Kuwait ho scoperto che la paga era di soli 230 euro e l’orario di lavoro era di circa 20 ore al giorno”.

Sylvia, che è laureata ed è stata aiutata dal proprio consolato a rientrare in patria, racconta anche di violenze sessuali. “Non voglio entrare nel dettaglio – ha raccontato nel reportage – Basti sapere che sono stata costretta a fare cose che non avrei mai voluto fare”.
Come lei, decine di altre ragazze con buoni livelli di istruzione, ma senza lavoro, sono state attirate da questi nuovi schiavisti con la promesse di una vita migliore in Kuwait. In realtà, appena arrivate nel piccolo Paese del Golfo, le giovani donne hanno trovato una situazione differente: molte di loro, a causa del trauma subito, hanno avuto bisogno di assistenza psicologica.

“Ciò che ho passato in Kuwait – ha raccontato un’altra ragazza – è stata l’esperienza più brutta della mia vita. Qualcosa che non ho mai sperimentato e che non vorrei mai più vivere. Adesso ho bisogno di un sostegno psicologico che mi aiuti a riprendere la mia vita e a tranquillizzarmi”.

Linda Masarira, esponente di un’organizzazione che tutela i diritti umani, ha accusato il governo di Harare: “Il nostro Esecutivo deve lavorare per migliorare l’economia del nostro Paese. Solo in questo modo riuscirà a evitare che i cittadini disperati cadano nella trappola tesa loro da trafficanti senza scrupoli”. Masarira ha chiesto anche che Harare si impegni a riportare a casa le ragazze che si trovano in condizioni terribili in Kuwait: “E’ responsabilità dei nostri ministri tutelare l’incolumità dei loro concittadini. Sono i nostri ministri a doversi occupare della questione e risolverla. Lo impone la nostra Costituzione”.

Il mese scorso la polizia di Harare ha arrestato un funzionario dell’ambiasciata del Kuwait implicato in questo traffico di donne, ma la notizia non è stata commentata dall’ambiasciata kuwaitiana. Il Governo dello Zimbabwe, dal canto suo, al momento non ha rilasciato nessuna dichiarazione ufficiale su questo traffico di esseri umani. Un portavoce ha dichiarato che è una “questione delicata”, senza specificare se il governo lavorerà per riportare a casa queste giovani donne.

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