Sofia contro l’Isis
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Sofia contro l’Isis

La Bulgaria prevede di presentare all’Unione europea una nuova strategia per rendere più efficace la lotta al terrorismo islamico<br>

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3 Settembre 2015 - 10.30


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Sofia si erge in prima linea nella lotta alla minaccia terroristica dello Stato Islamico. Il ministro degli Esteri della Bulgaria, Daniel Mitov ha, infatti, sottolineato l’esigenza di apportare diverse modifiche alla strategia adottata da Bruxelles per il contrasto della jihad.

In una recente intervista Mitov ha individuato come problema di primo ordine i sempre crescenti flussi migratori che intraprendono la “rotta balcanica”[b] per raggiungere l’Europa Occidentale. Il ministro degli Esteri di Sofia non scopre certo l’acqua calda, ma rivela l’esigenza di un approccio più efficace alla gestione del problema.

“Dobbiamo fare distinzione tra rifugiati e [b]migranti economici e distinguere il trattamento riservato alle diverse categorie. Al momento, la strategia europea non tiene conto di questo elemento che va al più presto modificato”.

A detta di Mitov l’Europa sta perdendo tempo. “È da più di un anno e mezzo che le strategie di contrasto alla pressione migratoria sono in agenda del Consiglio Europeo, ma i risultati sono tutt’altro che soddisfacenti. È necessario quindi affrontare il fenomeno con maggiore serietà e impegno”.
Secondo il politico bulgaro è, inoltre, necessario intensificare i contatti con i Paesi terzi ed insistere sulla riammissione e il rimpatrio dei migranti. Allo stesso tempo bisogna assolutamente incrementare gli sforzi contra la tratta di esseri umani.

Ue e Nato devono quindi implementare il proprio impegno, magari anche coinvolgendo maggiormente due grandi Paesi come Russia e Iran.

Sofia ha quindi suonato il campanello d’allarme richiamando ancora una volta l’attenzione su uno degli aspetti più critici che minano la pace e la stabilità del “Vecchio Continente” e di tutto il mondo. Il grido del Paese ai confini Sud-Orientali dell’Europa, non può cadere inascoltato.

Fonte: novinite

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