Muore anche il papà del neonato palestinese bruciato vivo
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Muore anche il papà del neonato palestinese bruciato vivo

Non ce l'ha fatta Saad Dawabcheh. Dopo suo figlio arso vivo nell'attacco di estremisti ebrei. Ancora in vita la moglie a l'altro figlio di 4 anni

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8 Agosto 2015 - 11.20


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Dopo atroci agonie è morto anche il padre del bambino palestinese di 18 mesi, Ali Dawabsheh, bruciato vivo [url”la notte dello scorso 31 luglio”]www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=76956&typeb=0&bimbo-palestinese-arso-vivo-dai-coloni-israeliani[/url] a causa delle ustioni provocate dall’incendio doloso della loro abitazione, nel villaggio di Duma. Incendio innescato da estremisti ebrei, mascherati, che hanno gettato bombe molotov contro l’edificio. Sulle pareti della casa alcuni ignoti avevano scritto in ebraico: “Vendetta” e “Viva il Messia”.

Alcuni locali affermano di aver visto delle sagome quel giorno, forse coloni ebrei, mentre lanciavano bottiglie incendiarie in quella casa e in una palazzina vicina, fortunatamente vuota.

Saad Dawabcheh, di 31 anni, è morto nell’ospedale israeliano di Soroka, a Ber Sheva. Era ricoverato per le ustioni riportate sull’80 per cento del corpo.

I funerali sono previsti già oggi a Nablus, come ha reso noto un portavoce dell’Anp. Mentre le autorità palestinesi e israeliane si stanno ora organizzando per il trasporto della salma.

Restano ancora ricoverati in gravi condizioni la moglie e il fratellino di Alì, Ahmad di soli quattro anni. Per ora non ci sono stati arresti per la strage di cui si sospettano i coloni israeliani, anche se diversi presunti estremisti israeliani sono finiti in carcere in questi giorni.

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