Attriti fra Belgrado e Atene
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Attriti fra Belgrado e Atene

La Grecia ha espresso “irritazione” nei confronti della Serbia per la posizione assunta sull’annosa questione del nome della repubblica di Macedonia, ancora oggetto di contestazione<br>

Attriti fra Belgrado e Atene
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28 Luglio 2015 - 10.22


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I rapporti fra Atene e Belgrado, tradizionalmente più che amichevoli, hanno subito un raffreddamento a causa di una questione che all’estero potrà anche apparire secondaria ma dalla Grecia viene ritenuta di estrema importanza: parliamo della denominazione della Macedonia che internazionalmente viene ancora definita “Fyrom” (ovvero “Former yugoslav republic of Macedonia) dato che per gli ellenici quello è solo i nome di una loro regione settentrionale. Secondo le indiscrezioni di stampa, circoli del ministero degli Esteri ellenico sostengono che “ultimamente la Serbia ultimamente ha fatto una serie di mosse incomprensibili, esercitando pressioni dell’Unione europea per risolvere la questione del nome”.

In base a questo, Atene è anche turbata da “informazioni circa presunte pressioni sulla Grecia per riconoscere il Kosovo”, e l’allusione sembra voler collegare le due vicende quas a voler fare del possibile riconoscimento un’arma di ritorsione.Gli articoli riferiscono che “a causa di recenti mosse provocatorie di Belgrado relative al Kosovo ed alla FYROM sulla questione del nome, Atene ha già presentato proteste ufficiali “. Sulla questione della Macedonia – che la Serbia riconosce sotto il suo nome costituzionale di Repubblica di Macedonia, mentre Skopje è membro delle Nazioni Unite con la denominazione di FYROM – le fonti greche affermano che ” “le fonti diplomatiche hanno sottolineato che i partner europei della Grecia, nonostante gli interventi della Serbia, riconoscono Atene si sta avvicinando ai negoziati con volontà di compromesso, mentre al contrario Skopje deve superare la sua mentalità irredentista e ritirarsi da posizioni rigide che impediscono un accordo”.

Quando si tratta di rapporti serbi sulle intenzioni della Grecia per quanto riguarda il riconoscimento del Kosovo – o meglio, della sua dichiarazione unilaterale che Atene non ritiene accettabile – “i circoli del ministero degli Esteri ribadiscono che la politica di Atene è interamente votata all’attuazione degli accordi firmati tra il 2000 e il 2013, cosa che è stata fatta per anni ed è assolutamente nota al governo serbo. “. Le medesime fonti anonime sottolineano poi che “ in pratica, è la Serbia a cercare relazioni più strette con il Kosovo, nonostante l’immagine pubblica creata a beneficio del fronte interno.”

Le fonti concludono che “il riconoscimento del Kosovo non è il problema di questo momento , Atene conduce la propria politica estera, guidata da interessi nazionali e da sette anni sostiene la candidatura della Serbia per l’adesione all’UE, mentre Belgrado si è affrettato a riconoscere la denominazionendi FYROM sulla base di interessi ristretti.”

(Fonte : Beta)

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