L’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) lancia un allarme: le forze armate di Kiev non stanno rispettando più gli accordi di pace raggiunti a Minsk nello scorso febbraio e soprattutto hanno ripreso ad ammassare armi pesanti nei pressi della linea del fuoco invece di ritirarle. A formulare la denuncia è il vice capo degli osservatori disseminate nella parte orientale dell’Ucraina, Alexander Hug.
In un incontro con i media organizzato a Mariupol, il funzionario ha detto: “Dobbiamo sottolineare come la situazione della sicurezza nel Donbass sia peggiorata nel corso delle ultime settimane, i nostri osservatori e i nostri droni hanno registrato la presenza di armi pesanti nelle zone controllate dal governo, cosa che rappresenta un’aperta violazione dei termini di controllo della linea di demarcazione specie per quanto riguarda il ritiro delle armi pesanti”.
L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in missione di vigilanza speciale di Europa ha sottolineato una crescente presenza di armi pesanti e maggiori movimenti di attrezzature militari lungo la linea di demarcazione nella zona controllata dalle forze di Kiev.Allo stesso tempo, in risposta a questa ridislocazione dell’esercito governativo è stato osservato un incremento negli spostamenti di attrezzature militari intorno a Komsomolskoe, che è controllata dall’auto-proclamata Repubblica Popolare di Donetsk (DNR).
Hug ha aggiunto che una delle sfide più ardue da affrontare è costuita dalle la difficoltà che gli osservatori devono affrontare durante gli spostamenti Ucraina per la loro missione di monitoraggio. “I nostri osservatori continuano ancora a incontrare problemi con la libertà di movimento, il che rende difficile il monitoraggio alcuni settori, in particolare al confine tra Ucraina e Russia.”
L’OSCE ha anche documentato i bombardamento delle cosiddette “zone tampone” in Ucraina orientale e l’ultimo rapporto dell’organizzazione, reso pubblico venerdì scorso , ha detto che i colpi di artiglieria venivano da ovest, ovvero dal territorio controllato governo.”Nella parte sud-orientale del paese di Shyrokyne, gli osservatori hanno fotografato un cratere di 12 metri di diametro e 4 metri di profondità provocato da colpi di mortaio da 82 millimetri ed hanno notato i resti di casse di munizioni e segni di numerosi impattii di colpi di artiglieria da 152 millimetri che in base alla loro posizione erano stati sparati da ovest “, dice il rapporto. Nella stessa zona invece l’OSCE non ha osservato alcuna presenza di reparti armati della Repubblica Popolare di Donetsk “. Questi rivelamenti sono stati svolti il 1 luglio.
L’obiettivo della missione di monitoraggio OSCE è quello di osservare l’attuazione degli accordi di pace Minsk raggiunti una prima volta da Kiev e le forze pro-indipendenza di Donbass nel mese settembre 2014 , e poi rafforzati ancora nel febbraio 2015. Il cessate il fuoco aveva sancito la creazione di una “zona cuscinetto” ed il ritiro dell’ artiglieria pesante dalla linea di contatto.
Adessoper la prima volta dall’inizio del conflitto una missione internazionale certifica da parte di Kiev un atteggiamento aggressivo che peraltro negli ultimi tempi era emerso anche attraverso dichiarazioni politiche e campagne di arruolamento portate avanti dalle organizzazioni dei veterani. Il conflitto in Ucraina si è iniziato nell’aprile dello scorso anno ed ha provocato finora 6.400 morti, ma sia pure con qualche eccezione i media occidentali avevano costantemente attiribuito e responsabilità ai separatisti filorussi.
Adesso una relazione di osservatori al di sopra delle parti certificano una situazione che sembra indicare un nuovo approssimarsi della guerra, ma se non altro le posizioni delle due parti adesso sono più chiare. L’altra mattina un migliaio di combattenti filogovernativi sostenitori dell’ estrema destra hanno marciato attraverso il centro della capitale, Kiev, molti indossavano passamontagna: pretendono che il governo ponga fine al cessate il fuoco di Minsk e scateni nuovamente la guerra contro i ribelli dell’ Est.
La Russia peraltro non si aspetta un cambiamento nelle politiche ostili nei suoi riguardi, almeno in tempi brevi: lo ha ripetuto l’altro ieri Vladimir Putin in una riunione del Consiglio di sicurezza del paese, aggiungendo che Mosca non ha intenzione di “negoziare la sua sovranità”.
“Non possiamo aspettarci un cambiamento nelle politiche ostili di alcuni dei nostri avversari geopolitici nell’immediato futuro” – ha detto Putin – le ragioni per fare pressioni sulla Russia sono chiare: il Paese sta conducendo una politica indipendente e non scambia la sua sovranità e questo non viene gradito da tutti, ma non può essere diversamente “. La nuova strategia militare del Pentagono , continua lui , punta a conservare agli Stati Uniti il dominio del mondo, ma “i tentativi di dividere la società russa per trovare l’anello debole non hanno dato i risultati .
La dichiarazione di Putin arriva dopo che il Pentagono ha presentato la sua nuova strategia militare in cui ha detto che la Russia, la Corea del Nord e Iran sono tra le sue nuove sfide insieme con i gruppi non statali, in particolare “organizzazioni estremiste violente” come Stato islamico e ai talebani.
I paesi che hanno avviato le sanzioni anti-russe hanno provocato la crisi in Ucraina, ha detto Putin, e ora non stanno nemmeno tentare di analizzare ciò che sta accadendo.
“Coloro che stanno attuando tali misure restrittive nei confronti della Russia sono in realà i colpevoli di tutti gli eventi stiamo assistendo nella parte orientale dell’Ucraina.”
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Fonti : Agenzie