Default vicino, Varoufakis: basta proposte all'Eurogruppo
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Default vicino, Varoufakis: basta proposte all'Eurogruppo

Con l'ennesimo fallimento dei negoziati durante il fine settimana e il teso scambio di accuse da Bruxelles ad Atene, la possibilità una 'Grexit' è reale.

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16 Giugno 2015 - 11.58


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Varoufakis, nessuna nuova proposta all’Eurogruppo Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis non presenterà una nuova lista di proposte all’Eurogruppo di giovedì, perché non è il giusto forum. Lo afferma lo stesso Varoufakis in un’intervista a Bild, sottolineando che la Grecia resta pronta a trovare una conclusione con i suoi partner a patto che Bce, Fmi e Ue arrivino con un ”chiaro mandato” a trattare.

Immediato l’altolà del presidente della Bce Mario Draghi: un default di Atene porterebbe l’Europa “in terra incognita”. Serve uno sforzo di tutti per arrivare a “un accordo forte e completo”, ma “la palla”, ha tenuto a sottolineare, “sta nel campo della Grecia”.

Atene col fiato sospeso, gente teme per risparmi . Dopo il fallimento a Bruxelles delle trattative fra il governo di Atene e i Paesi creditori – e con la Borsa di Atene in pieno stress – in Grecia sono di nuovo schizzate alle stelle la paura e l’incertezza per quello che potrà succedere nel Paese solo fra pochi giorni se le parti non raggiungeranno un’intesa all’ultimo minuto. Cosa che ormai la maggior parte dei greci considera possibile solo se avverrà un miracolo. I più preoccupati sono senza dubbio gli oltre due milioni di pensionati statali ma anche gli ancora più di 600mila dipendenti pubblici che già dal mese prossimo vedono a rischio pensioni e stipendi. Però fa paura anche l’eventualità di una sempre più possibile applicazione alle banche di controlli sul flusso dei capitali – come avvenne a Cipro nel marzo 2013 – per evitare precipitose e pericolose fughe di contante. La corsa al bancomat, intensificatasi lo scorso gennaio dopo che Syriza andò al governo, ha ridotto i depositi nelle banche dai 164 miliardi di euro a fine novembre ai 128 miliardi di oggi, un’emorragia di 36 miliardi in sei mesi. Non passa giorno che tante persone, per lo più anziane, si sottopongono alla fatica di lunghe file per ritirare poco alla volta i loro risparmi e metterli in luoghi ritenuti più sicuri.

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