Istanbul nel terrore: uccisa una donna-kamikaze
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Istanbul nel terrore: uccisa una donna-kamikaze

Dopo il black-out in in tutta la Turchia e il sequestro di un magistrato, è stato sventato un attacco alla sede del partito islamista Akp

Istanbul nel terrore: uccisa una donna-kamikaze
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1 Aprile 2015 - 19.48


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E’ terrore senza fine in queste ore in Turchia. Una donna kamikaze è stata uccisa dalla sicurezza turca mentre, insieme a un secondo assalitore, tentava di colpire la sede della polizia di Istanbul. A rivelarlo è l’agenzia di stampa turca Dogan, riferendo che le forze della sicurezza turca hanno sparato contro i due assalitori, uccidendo la donna. Nella sparatoria sono anche rimasti feriti due poliziotti.

Secondo la ricostruzione, i due assalitori hanno sparato contro i poliziotti di guardia all’ingresso della sede della polizia nel distretto di Fatih, a Istanbul. Gli agenti hanno risposto al fuoco e ucciso la donna, che aveva con sé una bomba, come spiega il governatore di Istanbul Vasif Sahin. L’uomo che era con lei, e che ha tentato la fuga nonostante fosse rimasto ferito, è stato arrestato.

Questa mattina un aereo della Turkish Airlines diretto a Lisbona è stato fatto tornare all’aeroporto Ataturk di Istanbul dopo un’allerta bomba. Solo quyalche ora prima le forze speciali turche erano entrate nella sede dell’Akp a Kartal a Istanbul per arrestare i due uomini, sembra armati, che questa mattina vi erano penetrati, riferisce Sabah online. Secondo il quotidiano non ci sono stati feriti.

Inoltre le forze speciali turche sono entrate nella sede dell’Akp a Kartal a Istanbul e hanno arrestato i due uomini sembra armati che questa mattina vi erano penetrati, riferisce Sabah online. Secondo il quotidiano non ci sono stati feriti.

Due uomini armati sono penetrati in una sede del partito islamico Akp del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel quartiere di Kartal, a Istanbul, riferisce Hurriyet online.

In queste ore la polizia turca ha arrestato questa mattina a Antalya 22 attivisti sospettati di preparare altri attacchi analoghi: sarebbero vicini al Dhkp-C.

E’ finito invece in un bagno di sangue fra raffiche di mitra e esplosioni, dopo otto ore di angoscia, in un blitz delle teste di cuoio turche, il sequestro al Palazzo di Giustizia di Istanbul del pm Mehmet Selim Kiraz preso in ostaggio da due ‘brigatisti’ del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C, che chiedevano “giustizia” sulla morte di Berkin Elvan, il ragazzo simbolo delle grandi proteste di Gezi Park. Il magistrato, gravemente ferito nell’assalto della polizia, non ce l’ha fatta. E’ morto poco dopo in ospedale, nonostante un disperato tentativo dei chirurghi di salvarlo. Nell’assalto sono stati uccisi anche i due sequestratori. Testimoni hanno riferito di avere udito durante il blitz molti spari, raffiche di mitra, due forti esplosioni. Non si sa in quali condizioni il pm sequestrato ne sia uscito.

Intanto si continua a indagare sui rapporti con l’estero dei due terroristi coinvolti nel sequestro e nell’uccisione del procuratore Mehmet Selim Kiraz, avvenuta ieri a Istanbul. Lo ha rivelato il primo ministro turco Ahmet Davutoglu, spiegando che i due sequestratori hanno effettuato telefonate internazionali durante l’attacco. ”Questi terroristi hanno fatto alcune telefonate internazionali durante l’attentato terroristico”, ha annunciato.

“Nessuno pensi che questo attacco così atroci resti senza risposta”, ha proseguito Davutoglu, spiegando che si sta esaminando il traffico telefonico durante le ore del sequestro. “Scopriremo da dove venivano date le direttive e avremo informazioni sulla rete terroristica che hanno formato”, ha aggiunto.

Il premier turco ha quindi annunciato che il Tribunale di Caglayan sarà intitolato al procuratore Mehmet Selim Kiraz, definito un ”martire della giustizia”.

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