Altri quattro fascisti di Forza Nuova indagati per l'assalto alla Cgil
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Altri quattro fascisti di Forza Nuova indagati per l'assalto alla Cgil

Gli esponenti provengono dalle sedi di Bari, Brindisi e Foggia. Uno di loro era già risultato "coinvolto attivamente nelle manifestazioni di piazza organizzate, in territorio barese, nei mesi scorsi.

Assalto alla Cgil
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3 Novembre 2021 - 13.35


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Continuano a spuntare nomi di esponenti di Forza Nuova coinvolti nell’assalto alla sede della Cgil del 9 ottobre scorso: su disposizione della Dda di Bari, la Digos ha svolto delle perquisizioni nei confronti di quattro esponenti di Forza Nuova di Bari, Brindisi e Foggia. 
Uno di loro era già risultato “coinvolto attivamente – spiegano gli investigatori – nelle manifestazioni di piazza organizzate, in territorio barese, nei mesi scorsi, contro le politiche nazionali e comunitarie di contrasto alla pandemia Covid da parte di gruppi di protesta apparentemente non politicizzati”.

Dagli approfondimenti investigativi “è emersa una fitta rete di contatti tra i vertici nazionali del movimento e i destinatari dell’odierna attività di indagine”, spiegano gli investigatori.

Il monitoraggio della rete web e, in particolare, dei profili social riconducibili a due dei militanti di Forza Nuova oggi perquisiti, ha consentito di accertare la loro partecipazione alla manifestazione del 9 ottobre. I due avevano postato dirette Facebook e immagini “che confermavano la loro presenza in punti cardine della manifestazione”.
Sul post/immagine del profilo social di un terzo indagato era stato invece pubblicato parte del comunicato diramato da Forza Nuova, a firma degli esponenti nazionali Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Pirillo e Stefano Saija, “con cui si inneggiava esplicitamente ad ‘innalzare il livello dello scontro’ e che il ‘popolo non si fermerà'”.
Ulteriore attività investigativa “ha poi consentito di collocare a Roma, il giorno della manifestazione in argomento – proseguono gli investigatori – , anche il quarto degli indagati e di comprovare, in conclusione, una fitta rete di contatti tra loro e con i referenti nazionali del movimento”. 

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