Ebola: la peggior epidemia dai tempi dell'Aids
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Ebola: la peggior epidemia dai tempi dell'Aids

Per il Centers for Disease Control Usa la guerra sarà lunga. Ban Ki-moon: Servono sforzi maggiori per combattere l'epidemia di Ebola.

Paura per ebola
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9 Ottobre 2014 - 18.34


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L’epidemia di Ebola ricorda, secondo gli esperiti americani del Centers for Disease Control, la prima fase della diffusione dell’Aids all’inizio degli anni ’80. Il cdc tramite il suo capo, Frieden, ha fatto sapere che quella contro l’Ebola sarà una lunga battaglia, che è appena cominciata. Frieden ha precisato: “Nei trent’anni che lavoro nel settore della Sanità pubblica, l’unica cosa paragonabile all’Ebola è stato l’Aids”.

Ban Ki-moon: “Servono sforzi maggiori”. Anche il segretario dell’Onu Ban Ki-moon ha chiesto alla comunità internazionale sforzi maggiori per contrastare il virus e fermarne la diffusione. Ban Ki-moon ha sottolinato, intervenendo ad un incontro della Banca Mondiale a Washington: “I casi di contagio stanno crescendo in maniera esponenziale, per questo serve un’assistenza venti volte superiore a quella attuale”. Il segretario generale delle Nazioni Unite ha concluso il suo intervento notando che servono urgentemente “laboratori mobili, veicoli, elicotteri, attrezzature di protezione, personale medico addestrato”.

Le priorità per fermare Ebola. Ban Ki-moon ha anche elencato quelle che secondo l’Onu sono le cinque priorità per lottare contro l’Ebola: “Fermare l’epidemia, curare le persone infette, fornire i servizi essenziali, salvaguardare la stabilità ed evitare nuovi focolai nei Paesi non colpiti”.

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Spagna, peggiora l’infermiera contagiata.
Intanto dalla Spagna è giunta la notizia che le condizioni di salute dell’infermiera, 44 anni, contagiata e ricoverata al Carlo III-La Paz sono peggiorate. “Le condizioni sono peggiorate, ma per espresso desiderio della paziente non possiamo dare notizie sulla sua situazione clinica” ha detto la vicedirettrice generale dell’ospedale, Yolanda Fuentes.

Il ministro Lorenzin: nessun caso in Italia. Nonostante rimanga alta l’attenzione anche nel nostro paese sul possibile contagio, il ministro Beatrice Lorenzin ha rassicurato: “In Italia ci sono state numerose segnalazioni di casi sospetti da luglio-agosto dovute a un sistema di allerta, che sono state oggetto di apposite indagini epidemiologiche e tutte hanno avuto esito negativo”, precisando che all’ospedale “Spallanzani” di Roma è ricoverato un medico italiano di Emergency che è stato in Sierra Leone. “E’ sotto osservazione perché è stato a contatto, non fisico, con un medico ammalato, ma all’epoca asintomatico, il 26 settembre scorso”.

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