Camerun, liberati i due sacerdoti italiani
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Camerun, liberati i due sacerdoti italiani

Don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri e suor Gilberte Bussiére sono stati liberati. I tre erano stati fatti prigionieri da un commando nella città di Maroua.

Camerun, liberati i due sacerdoti italiani
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1 Giugno 2014 - 12.27


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Buone notizie dal Camerun. Dopo quasi due mesi sono stati liberati i due sacerdoti vicentini «fidei donum» don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri e la religiosa canadese, suor Gilberte Bussiére, della Congregazione di Notre-Dame di Montreal, che erano stati fatti prigionieri lo scorso 4 aprile.

I tre religiosi erano stati prelevati da due gruppi armati nelle loro abitazioni nella diocesi di Maroua, nel Nord del Paese. La liberazione dei tre religiosi, sottolinea il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, «è una notizia che ci riempie di gioia. Il Santo Padre, che fin dall’inizio aveva seguito la drammatica vicenda, ne è stato tempestivamente informato.

Lombardi: dopo la liberazione basta odio. «Ringraziamo il Signore perchè questa vicenda è giunta a una conclusione positiva» ha detto padre Federico Lombardi dopo la conferma della liberazione dei missionari italiani in Camerun. «Allo stesso modo continuiamo a pregare e ad impegnarci perchè ogni forma di violenza, odio e conflitto nelle diverse regioni dell’Africa e nelle altre parti del mondo possa essere superata, e rinnoviamo il ricordo e l’impegno per le molte altre persone innocenti di diversa condizione ed età che, come ben sappiamo, rimangono vittime di inaccettabili sequestri in diversi luoghi di conflitto».

«La liberazione dei due sacerdoti missionari italiani vicentini, Gianantonio Allegri e Giampaolo Marta, e della religiosa canadese Gilberte Bussier, che erano stati sequestrati in Camerun all’inizio di aprile – ha detto padre Lombardi conversando con i giornalisti – è una notizia che ci riempie di gioia. Il Santo Padre, che fin dall’inizio aveva seguito la drammatica vicenda, ne è stato tempestivamente informato. Ringraziamo il Signore perchè questa vicenda è giunta a una conclusione positiva. Allo stesso tempo continuiamo a pregare e ad impegnarci perchè ogni forma di violenza, odio e conflitto nelle diverse regioni dell’Africa e nelle altre parti del mondo possa essere superata, e rinnoviamo il ricordo e l’impegno per le molte altre persone innocenti di diversa condizione ed età che, come ben sappiamo, rimangono vittime di inaccettabili sequestri in diversi luoghi di conflitto».

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