Lutto per la strage di Odessa
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Lutto per la strage di Odessa

Presidente e primo ministro ucraini esprimono cordoglio, ma Mosca accusa Kiev di essere dietro al pogrom che ha causato la morte nel rogo di un palazzo di 38 ragazzi filorussi.

Lutto per la strage di Odessa
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redazione Modifica articolo

5 Maggio 2014 - 16.48


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La morte venerdì a Odessa di almeno trentotto giovani filorussi in un incendio è stata dovuta alla vendetta di migliaia di tifosi di calcio e di manifestanti favorevoli all’Ucraina furiosi per essere staiti attaccati mentre marciavano in città: questa è la ricostruzione da parte delle autorità di Kiev del “pogrom” antirusso che rischia di far precipitare l’intesa situazione.

Le fonti della polizia ucraina raccontano che a Odessa era in programma una partita di campionato per le cinque del pomeriggio e come al solito Ucraina i fans del che giocava fuori casa, il ” Metalist” di Kharkiv e quelli del club locale, il “Tchornomorets”, si sono riuniti nel centro della città nel primo pomeriggio per recarsi in corteo allo stadio. “Noi non avevamo programmato alcuna violenza, non siamo noi che la causa di questo incontro”, dice alla “France Presse” Natalia Petropavlovska, uno dei leader del movimento pro- Maidan della grande città portuale. “I sostenitori della squadra erano tutti giovani, ed i giovani in questo paese sono naturalmente a favore di una repubblica ucraina tanto che nel corteo moltissimi erano vestiti con i colori giallo e blu della nostra bandiera. Poi sul viale dello stadio sonp partiti gli attacchi da parte di centinaia di manifestanti filorussi ben attrezzati, alcuni anche armati che indossavano caschi e cappucci. Almeno quattro persone sono state uccise e una decina di feriti”.

Oleg Konstantinov è uno di questi ultimi, su un letto dell’ospedale ebraico di Odessa si sta riprendendo da colpi di pistola al braccio e una gamba. “Quando sono cominciati gli scontri ho udito colpi di pistola ed ho pensato provenissero dalla piolizia – racconta – ma poi sono stato ferito al braccio ed i miei amici mi hanno soccorso”. Il suo amico Bogdan, 40 anni, dice di aver assistito alla scena: “Entrambi i cortei dei tifosi marciavano attraverso la città quando si è udita partire una sparatoria e si sono udite le esplosioni di granate fatte in casa. La polizia non ha fatto nulla – continua la Petropavlovska – “ma i pro- russi hanno fatto un grosso errore ad attaccare i filo ucraini, quelli erano numerosi e si sono difesi. Intanto per telefono e attraverso i social network, i fan di entrambe le squadre hanno messo in guardia i loro amici in città e quelli che andavano allo stadio, più tardi quando la partita è iniziata metà degli spalti era vuota, erano tutti fuori a combattere.

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“I fautori di un riavvicinamento con Mosca avevano eretto da metà marzo una tenda su una vasta spianata di fronte ai sindacati. Il posto si chiama Koulikove Polo e poco dopo é stato preso d’assalto da una folla inferocita che voleva vendetta e indendeva distruggere porre fine a questo presidio pro russo – continua la Petropavlovska – hanno cominciato a distruggere, incendiare . I filo-russi hanno cercato di resistere ma al sopraggiungere di una folla più grande hanno scelto di rifugiarsi nella Casa dei sindacati.

La donna nonostante le sue convinzioni ammette che bombe molotov sono state lanciate contro l’edificio, cosa peraltro chiaramente visibile in molti film amatoriali girati sul posto ma sostiene anche sge le persone asserragliate nell’edificio avevano piazzato cecchini che dai tetti sparavano sulla folla. Le responsabilità di chi ha appiccato il fuoco per primo probabilmente non si scopriranno mai quel che è certo è che decine e decine di giovani filo russi sono morti ,per la maggior parte soffocati dal fumo. “Questo è terribile, non l’avremmo mai voluto, siamo davvero desolati per tutti questi morti- continua la portavoce – erano giovani che erano stati manipolati. Io stessa ho più volte chiamato i vigili del fuoco”.

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Il presidente ucraino Oleksandr Turchinov ha dichiarato il lutto nazionale due giorni ( sabato e domenica) anche se adesso Mosca accusa il govero ucraino di avere guidato i disordini. Il primo ministro Arseniy Yatsenyuk si è recato a Odessa ed ha promesso “un’indagine completa e indipendente” ma intanto l’offensiva militare “anti- terrorista” delle forze governative si estende a tutta la parte orientale del paese investendo Lugansk, Donetsk, Mariupol, Kostiantynivka e l’intera provincia mineraria del Donbas, al confine con la Russia, che comprende le regioni di Donetsk e Lugansk.

I segni di questa offensiva si notano un pò dappertutto. A Kostiantynivka, circa 50 km a nord di Donetsk, un posto di blocco tenuto fino a sabato da insorti armati e mascherati adesso è deserto e ridotto allo stato di ceneri fumanti.
L’esercito ucraino ha distrutto diversi posti di blocco vicino alla torre della televisione ma nella città , dove sono state erette barricate improvvisate, il municipio, tuttavia è ancora occuapato dai filo russi. A Lugansk, secondo fonti governative ribelli filorussi hanno fatto irruzione sabato sera in un punto di reclutamento, ferendo due soldati ucraini. Poco prima Valeri Bolotov, governartore dell’auto proclamata città separatista aveva decretato il coprifuoco e “mobilitazione totale di tutti gli uomini”.

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Intanto in sette osservatori dell’Osce che erano stati fatti prigionieri e poi liberati dai filo russi hanno fatto ritorno in Germania: dicono di essere stati trattati bene ma di aver sentito infuriare la battaglia tutt’intorno”. Immaginate che venerdì sera eravamo ancora in mezzo a scambi di arma da fuoco, non avremmo mai creduto possibilerivedere le notre famiglie”, ha detto al suo arrivo il colonnello tedesco Axel Schneider, capo della missione, visibilmente commosso.

Secondo “Bild am Somtag” decine di specialisti e servizi di intelligence della polizia federale degli Stati Uniti stanno aiutando il governo ucraino. Citando fonti dei servizi segreti tedeschi anonime. Il giornale afferma che Cia ed Fbi hanno aiutato Kiev a porre fine alla ribellione in Ucraina orientale e stabilire una sicurezza efficace. “Bild” sostiene che gli agenti non sono stati direttamente coinvolti in scontri con i separatisti filorussi. La loro attività si limiterebbe alla capitale, Kiev.

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