Tunisia, via libera al governo tecnico
Top

Tunisia, via libera al governo tecnico

Rimpasto: quattro ministeri chiave passano a figure indipendenti. Arrestati quattro presunti esecutori dell’omicidio del leader di sinistra Belaid.

Tunisia, via libera al governo tecnico
Preroll

Desk Modifica articolo

27 Febbraio 2013 - 18.49


ATF

Il governo islamista tunisino ha deciso di fare un passo indietro: per porre fine ad una grave crisi politica e istituzionale, esplosa con [url”l’omicidio del leader”]http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=50485&typeb=0&Loid=200&Ucciso-leader-opposizione-Tunisia-in-fiamme[/url] di opposizione Chokri Belaid, il partito di maggioranza Ennahda lascerà alcuni ministeri chiave e nominerà figure indipendenti.

Il primo passo verso la formazione di un governo tecnico che conduca la Tunisia alle elezioni. La proposta di un rimpasto di governo aveva provocato una [url”spaccatura “]http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=50965&typeb=0&Loid=200&Tunisia-il-partito-di-governo-litiga-sui-tecnici[/url]all’interno del partito islamista: da una parte il premier Hamadi Jelabi, convinto della necessità di aprire l’esecutivo a tecnici, dall’altra i leader di Ennahda, contrari alla decisione. Una spaccatura seria che aveva spinto il primo ministro a minacciare le dimissioni.

Oggi arriva l’apertura: Rached Ghannouchi, leader di Ennahda, ha annunciato alla radio il rimpasto. “Confermiamo la ‘neutralizzazione’ di quattro ministeri”, gli Interni, la Giustizia, gli Affari Esteri e la Difesa. Quattro dicasteri con portafoglio fondamentali all’interno dell’esecutivo e attualmente occupati da membri del partito islamista.

La scorsa settimana il ministro degli Interni era già stato cambiato: il partito aveva nominato Ali Larayedh, controversa figura, candidata anche a prendere il posto di Jelabi come primo ministro. Contrarie le opposizioni: Larayedh era già parte dell’esecutivo ed è considerato il responsabile dei fallimenti nel settore della sicurezza, in primis il mancato smantellamento delle milizie armate e l’assassinio di Belaid.

Leggi anche:  Tunisia, l'avvocata dissidente arrestata in diretta Tv mentre l'Italia sostiene il presidente-dittatore

Per l’omicidio del leader di sinistra, sono stati arrestati ieri quattro sospettati, membri di un gruppo radicale religioso, pare salafita. Secondo quanto riportato dal ministro dell’Interno in conferenza stampa, “i quattro stavano seguendo Belaid da tempo. Uno di loro ha confessato di aver accompagnato il killer sul luogo del crimine”.

Immediato il commento della vedova di Belaid, Besma Khalfaoui: “Bene sapere chi sono gli esecutori, ma per me è molto più importante individuare i mandanti, perché si tratta di un’organizzazione criminale ben organizzata”. Poche ore dopo l’omicidio, il 6 febbraio scorso, il fratello di Belaid aveva palesemente accusato il partito islamista Ennahda di essere dietro l’agguanto: “È stato Ennahda a dare il via libera per uccidere mio fratello”, aveva detto Abdelmajid Belaid. Nena News

Native

Articoli correlati