"Mai più Hiroshima. Mai più Nagasaki": l'estate militante dei pacifisti
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"Mai più Hiroshima. Mai più Nagasaki": l'estate militante dei pacifisti

Oggi più che mai va gridato: Mai più Hiroshima. Mai più Nagasaki. Ad affermarlo sono Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo (Ripd)

"Mai più Hiroshima. Mai più Nagasaki": l'estate militante dei pacifisti
Il memoriale della pace a Hiroshima
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

6 Agosto 2023 - 17.57


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Oggi più che mai va gridato: Mai più Hiroshima. Mai più Nagasaki

Ad affermarlo sono Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo (Ripd)

“Le bombe atomiche lanciate sulle città giapponesi nell’agosto del 1945 hanno segnato un prima e un dopo nella Storia: la guerra non era mai stata così distruttiva e nessuno strumento militare era mai arrivato alla soglia della cancellazione dell’intera Umanità… Nessun ordigno nucleare è poi stato utilizzato, ma il rischio esistenziale rimane enorme (come le minacce degli ultimi mesi ci hanno dimostrato): le testate nucleari non sono più oltre 75.000, ma anche le circa 12.500 che rimangono potrebbero eliminare la vita (umana e non solo) sulla Terra svariate volte…

GliHibakusha, le persone colpite e sopravvissute all’atomica, sono state le più resistenti e più determinate a lottare per eliminarla. I trattati e il diritto internazionale da soli non bastano, rimangono determinanti le persone, tutte, ciascuno di noi, per la riuscita della vita di tutti gli esseri viventi e dell’ambiente.Perciò, anche quest’anno, 78 anni dopo i bombardamenti del 1945, facciamo memoria dei morti e rendiamo onore ai sopravvissuti, aggiungendo il nostro impegno al loro sforzo di eliminare tutte le armi nucleari dal pianeta. Per dire: Mai più Hiroshima! Mai più Nagasaki!

Lo ripeteremo anche tra il 6 e 9 agosto di questo 2023 in tanti appuntamenti in tutta Italia: da Parma a Vicenza; da Aviano a Brescia; da Padova a Verona…

Macome si può raggiungere questo storico risultato per l’esistenza stessa dell’Umanità?Uno strumento c’è:il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw) entrato in vigore nel 2021ed ormai legge per 68 Stati e in un’altra trentina sono in corso le procedure di ratifica. L’Italia rimane ancora fuori da questo consesso, ma avrà una nuova opportunità tra il 27 novembre e il 1 dicembre, quando si terrà all’Onu a New York la seconda conferenza degli Stati parti del Tpnw. Solo pochi giorni fa, la Commissione Esteri della Camera ha approvato all’unanimità una Risoluzione  sul disarmo nucleare in cui si impegna il Governo a valutare la possibilità di parteciparvi come Paese osservatore. Come già annunciato ci mobiliteremo affinché l’Italia decida di partecipare alla Conferenza, e la Risoluzione unanime della Camera evidenzia come anche le forze politiche si aspettino questo passo. Lo faremo insieme ai Parlamentari che hanno espresso il loro sostegno al “Pledge” lanciato dalla International Campaign to Abolish Nuclear Weapons.

In tal senso, e come lo stesso testo evidenzia, sarà cruciale iniziare confronti e discussioni positive con i Paesi alleati (sia in seno alla UE che in ambito Nato) che l’anno scorso hanno partecipato alla prima Conferenza degli Stati Parti del Tpwn di Vienna: è fondamentale che l’Italia – che continua a reiterare la propria volontà di contribuire ad un mondo libero dalle armi nucleari – si metta in gioco sui tavoli che discutono questo importante tema.

Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica, insieme atutte le organizzazioni che sostengono “Italia, ripensaci” chiedono cheil Governo italiano si impegniper arrivare a quel disarmo nucleare completoevocato come obiettivo da tutti ma che si potrà ottenere solo con i passi concreti previsti dal “Piana di Azione di Vienna” collegato al Tpnw.

Un buon inizio, ma c’è ancora molto da fare

Le organizzazioni promotrici di “Italia, ripensaci” (iniziativa lanciata da Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica come partner della International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) accolgono con favore l’approvazione unanime presso la Commissione Esteri della Camera dei Deputati di una Risoluzione sul disarmo nucleare. Un voto importante che si concretizza mentre a Vilnius si celebra il Vertice Nato che ha affrontato il tema delle armi nucleari, per cui le nostre organizzazioni ringraziano i Deputati che hanno lavorato al testo, in particolare la prima proponente On. Laura Boldrini, e hanno deciso di approvarlo senza alcun voto contrario.

Si tratta di un documento che, pur essendo ancora lontano dal nostro obiettivo di adesione dell’Italia al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari Tpnw, apre prospettive importanti per il nostro Paese e soprattutto apre all’opportunità di realizzare passi concreti in quella direzione. Nella parte dispositiva della Risoluzione si impegna il Governo ad agire verso l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari, in particolare valutando la possibile partecipazione dell’Italia come Paese osservatore alla prossima Conferenza degli Stati parte del Trattato Tpnw che si terrà in autunno a New York. Ma il lavoro non è ancora finito: questa possibilità era infatti già stata  prefigurata con una Risoluzione similare votata nel 2022, ma il Governo italiano non l’aveva colta. Dunque Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica continueranno la propria azione di advocacy nel 2023 affinché l’Italia decida di partecipare alla Conferenza, e la Risoluzione unanime della Camera evidenzia come anche le forze politiche si aspettino questo passo. In tal senso, e come lo stesso testo evidenzia, sarà cruciale iniziare confronti e discussioni positive con i Paesi alleati (sia in seno alla UE che in ambito Nato) che l’anno scorso hanno partecipato alla prima Conferenza degli Stati Parti del Tpnw di Vienna: è fondamentale che l’Italia – che continua a reiterare la propria volontà di contribuire ad un mondo libero dalle armi nucleari – si metta in gioco sui tavoli che discutono questo importante tema.

Altrettanto rilevante è la richiesta al Governo di valutare possibili azioni di avvicinamento ad alcuni dei contenuti del Trattato Tpnw, in particolare per quanto riguarda «Assistenza alle vittime e risanamento ambientale», come previsto dall’articolo 6 dello stesso Trattato. In tal senso le organizzazioni di “Italia, ripensaci” chiederanno incontri ai Ministeri competenti per individuare ambiti di intervento e definire progetti conseguenti. Infine è importante che nella Risoluzione si chieda al Governo di inserire nel programma della Presidenza italiana del G7 del 2024 il tema del disarmo e della non proliferazione nucleare.

L’approvazione della Risoluzione è avvenuta in concomitanza con lo svolgimento del Vertice Nato di Vilnius in cui i leader dei Paesi membri, riuniti in un momento di rischio nucleare senza precedenti, hanno deciso di non intraprendere alcuna azione per ridurre i pericoli nucleari ma, al contrario, hanno emesso un Comunicato che continua a sostenere l’uso delle armi nucleari. L’alleanza ha sottolineato i rischi posti dalle armi nucleari della Russia, pur continuando a ribadire la centralità del proprio deterrente nucleare e gli accordi di condivisione nucleare (in cui anche l’Italia è coinvolta). Sono state anche purtroppo ribadite le critiche Trattato Tpnw sulla proibizione delle armi nucleari, l’unico vero progresso sul disarmo nucleare in decenni, dimostrando così una reale preoccupazione per il potere del Trattato di stigmatizzare ed eliminare le armi nucleari. Il Vertice Nato di Vilnius avrebbe potuto essere un’opportunità per gli Stati membri di dimostrare un impegno a sostenere la pace e la sicurezza riducendo il livello inaccettabilmente alto di rischio nucleare. In quanto Stati dotati di armi nucleari, Stati che ospitano armi nucleari statunitensi e Stati che accettano l’uso di armi nucleari di altri a proprio vantaggio avrebbero il potere di concordare la fine di queste pratiche pericolose ma hanno scelto di diffondere un Comunicato che continua a sostenere l’esistenza degli arsenali nucleari.

Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica, insieme a tutte le organizzazioni che sostengono “Italia, ripensaci”, chiedono che il Governo italiano non si allinei a una scelta politica che, come evidente da uno stallo di decenni, non porterà mai a quel disarmo nucleare completo evocato come obiettivo da tutti ma che si potrà ottenere solo con i passi concreti previsti dal “Piano di Azione di Vienna” collegato al Tpnw.

Il Pledge parlamentare di Ican

Questo “Pledge” proposto dalla campagna Ican è un impegno da parte dei parlamentari di tutto il mondo a lavorare per promuovere la firma e la ratifica del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw) da parte dei rispettivi Paesi.

“Noi, sottoscritti Parlamentari, abbiamo accolto con entusiasmo l’adozione da parte delle Nazioni Unite il 7 luglio 2017 del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw). Lo consideriamo un passo significativo verso la realizzazione di un mondo libero da armi nucleari.

Condividiamo le preoccupazioni espresse nel Preambolo del Trattato circa le catastrofiche conseguenze umanitarie che risulterebbero da un qualsiasi uso di armi nucleari; prendiamo atto, pertanto, della necessità impellente di eliminare totalmente queste armi disumane e ripugnanti.

Nel nostro ruolo di Parlamentari, ci impegniamo a promuovere la firma e la ratifica di questo Trattato di rilevanza storica da parte dei nostri rispettivi Paesi, poiché consideriamo l’abolizione delle armi nucleari un obiettivo di primaria importanza per il bene dell’umanità e un passo essenziale per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i popoli del mondo”. 

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