Ginnastica, Carlotta Ferlito racconta gli abusi: "Ecco perché mi hanno allontanata dalla Nazionale..."
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Ginnastica, Carlotta Ferlito racconta gli abusi: "Ecco perché mi hanno allontanata dalla Nazionale..."

Carlotta Ferlito: "Nessuna dovrebbe essere costretta a dimenticare dove sta il confine fra il giusto e lo sbagliato, fra normalità e malattia, come invece è successo a me, che, a un certo punto, ho accettato quasi tutto".

Ginnastica, Carlotta Ferlito racconta gli abusi: "Ecco perché mi hanno allontanata dalla Nazionale..."
La confessione di Carlotta Ferlito a Le Iene
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7 Dicembre 2022 - 09.18


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 Carlotta Ferlito, ex ginnasta della Nazionale italiana, a Le Iene ha vuotato il sacco sugli abusi e le pressioni psicologiche subite quando era una giovanissima atleta, da parte dei propri allenatori. La “confessione” si inquadra nell’inchiesta sul mondo della ginnastica italiana, che sta coinvolgendo anche i vertici della federazione.

«Vi assicuro che per un’atleta la cosa più difficile al mondo è essere allontanata dallo sport che hai praticato fin da piccola, lo sport per cui hai dato tutto. Ma io ho parlato con la convinzione che se provi a far sentire la tua voce, alla fine, qualcuno ti ascolta».

«Questo sport non può e non deve più essere fatto anche di violenze psicologiche e fisiche. Nessuna ragazzina dovrebbe essere presa a sberle, umiliata se chiede di andare in bagno, costretta a fare esercizi dove rischia l’osso del collo solo per punizione. Essere chiamata `maiale´ per aver osato mangiare un biscotto in più. Nessuna dovrebbe essere costretta a dimenticare dove sta il confine fra il giusto e lo sbagliato, fra normalità e malattia, come invece è successo a me, che, a un certo punto, ho accettato quasi tutto».

«Io ho reagito e, oggi, quel confine ce l’ho ben presente. Per questo voglio scegliere con la mia testa, imparare a guardare al mio fisico con affetto anziché con paura, recuperare le cene saltate, stare lontana dalla violenza e imparare a perdonarmi. Voglio decidere quando e come inizia e finisce la mia carriera. Essere autonoma, anche scomoda se serve, non obbedire a nessuno. Ogni giorno cerco di migliorare, proprio come facevo in passato, da atleta. Solo che oggi lo faccio da persona, da donna. E questa volta lo faccio da sola, senza che nessuno possa permettersi di dirmi che cosa è giusto e cosa è sbagliato per me».

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