Lavoro: che cos’è il fenomeno del quiet quitting?
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Lavoro: che cos’è il fenomeno del quiet quitting?

Il termine “quiet quitting” ha attirato l’attenzione dopo essere stato utilizzato in un video su TikTok, a cui è seguita una diffusione notevole sui social media

Lavoro: che cos’è il fenomeno del quiet quitting?
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10 Ottobre 2023 - 19.13


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Il termine “quiet quitting” ha attirato l’attenzione dopo essere stato utilizzato in un video su TikTok, a cui è seguita una diffusione notevole sui social media. Come molti altri fenomeni, è emerso negli Stati Uniti e in seguito ha iniziato a essere discusso anche in altri Paesi del mondo, tra cui l’Italia. A differenza di ciò che il nome suggerisce, non si tratta di dare le dimissioni, ma semplicemente di limitare l’impegno dedicato al proprio lavoro. 

Che cosa si intende con quiet quitting

Quando si parla di quiet quitting, si fa riferimento alla tendenza ad attenersi a mansioni e tempi di lavoro stabiliti dal contratto, senza fare niente di più. I dipendenti interessati da questo fenomeno, quindi, non prendono in carico responsabilità aggiuntive né compiti che esulano dal proprio ruolo, e lasciano il posto di lavoro all’orario stabilito senza fare straordinari. 

E’ un fenomeno nuovo?

Come è facile intuire dopo questo chiarimento, dunque, non si tratta necessariamente di un fenomeno nuovo emerso in questi anni. Al contrario, è un comportamento piuttosto comune tra coloro che non puntano a fare carriera, specialmente nei Paesi dove è meno forte la cultura che vede il lavoro come fulcro della vita delle persone, diffusa invece negli Stati Uniti. Un fattore che può però essere significativo è il calo di motivazione e coinvolgimento del personale, che porta in alcuni casi a una diminuzione della produttività in azienda o a dimissioni vere e proprie. 

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L’importanza della gestione delle risorse umane

In un contesto di maggiore insoddisfazione dei dipendenti, emerso con più forza durante la pandemia, il reparto di gestione delle risorse umane ha un ruolo importante e un potenziale da non sottovalutare. Mano a mano che aumenta la consapevolezza riguardo a problemi come il burnout, o aumentano le aspettative su benefici come maggiore flessibilità e possibilità di lavorare in remoto, il team HR deve essere in grado di bilanciare i desideri del personale con quelli dell’azienda

Concentrare le risorse su ciò che motiva il dipendente

Per favorire azioni mirate ad aumentare la motivazione dei dipendenti, molte aziende decidono di esternalizzare parte delle funzioni solitamente svolte dal reparto di gestione delle risorse umane, come i processi relativi alle buste paga. Nelle grandi città e non solo è comune delegare i compiti di payroll ad agenzie di consulenza del lavoro a Milano o altre città, permettendo al personale HR di concentrarsi sul benessere e il coinvolgimento dei dipendenti, aiutandoli a lavorare in modo più produttivo e incoraggiandoli a rimanere all’interno dell’organizzazione. 

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Le iniziative più diffuse

Tra le iniziative che possono essere utili per risolvere situazioni di insoddisfazione diffusa ci sono programmi di coaching, mirati sia ai dipendenti che ai dirigenti, e opportunità di formazione continua in grado di far sentire il personale  stimolato ad apprendere nuove competenze e a metterle in pratica sul lavoro.

Prevenire quiet quitting e insoddisfazione in azienda

Il modo migliore per affrontare problemi di insoddisfazione in azienda, come burnout tra i dipendenti o cali di produttività, è agire preventivamente. Dare al team HR la possibilità di dedicare tempo all’ascolto delle difficoltà dei dipendenti è un ottima maniera per cogliere sul nascere problemi diffusi, prima che sfocino in una crisi per l’organizzazione. Altrettanto importante è concentrarsi su una buona leadership, facendo sì che tra dirigenti e personale si instauri una relazione basata su rispetto e fiducia

Offrire opportunità di crescita

Offrire ai dipendenti opportunità di crescita professionale in azienda è un modo eccellente per farli sentire apprezzati e dare loro nuovi stimoli che, come già accennato, possono aumentare la motivazione e di conseguenza la produttività. Infine, è necessario fare in modo che il carico di lavoro sia distribuito in modo equo, per evitare che determinati team o individui siano costretti a sobbarcarsi una quantità eccessiva di mansioni, con rischi per la salute fisica e mentale.

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