Omicron 2, Ciccozzi: "Perché la sottovariante Covid non deve allarmare"
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Omicron 2, Ciccozzi: "Perché la sottovariante Covid non deve allarmare"

Il direttore dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma rassicura.

Omicron 2, Ciccozzi: "Perché la sottovariante Covid non deve allarmare"
Massimo Ciccozzi
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17 Gennaio 2022 - 18.21


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Il Covid ci ha ‘regalato’ la variante Omicon e ora c’è anche Omicron 2. Quali rischi?

Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma rassicura.

 La cosiddetta variante Omicron 2 che “si sta diffondendo in nord Europa potrebbe essere una sottovariante di Omicron che ha però, probabilmente, le sue stesse caratteristiche, e quindi non deve allarmare perché il vaccino la copre”.

Ha poi proseguito:  “La vaccinazione rende inoltre la stessa Omicron sintomatologicamente più leggera, ma va ribadito che per i non vaccinati può comunque portare alla necessità del ricovero in terapia intensiva”, ha avvertito. 

In generale, sottolinea Ciccozzi, “non credo che vedremo una variante più contagiosa di Omicron, ma è importante che la vaccinazione sia globale e omogenea in tutti Paesi per impedire l’insorgenza di ulteriori varianti”.

    Quanto alla quarta dose vaccinale anti-Covid, “scientificamente non è consigliabile una somministrazione del vaccino ogni pochi mesi perché si stresserebbe troppo il sistema immunitario ottenendo infine l’effetto contrario, nel senso che il sistema immunitario finirebbe per non innescare più una risposta di protezione”. 

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Israele dunque, che sta invece procedendo con le quarte dosi, conclude Ciccozzi, “ha fatto una scelta più politica che scientifica”.

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